martedì 5 novembre 2013

Lettera a papà

Ciao papà. Questi che scrivo adesso, sono i pensieri che come una marea lambiscono la mia mente quando sono ai piedi della tua tomba. Tu adesso puoi sapere l'importanza e la motivazione di certe mie scelte e come il mio cuore sia rapito dal fascino dell'eternità. Sai che amo profondamente la mia vita e la voglio vivere con intensità e passione, anche i momenti più difficili e tristi. Per questo motivo amo e desidero la vita eterna: se già è così bella questa terrena, chissà come sarà quella dell'aldilà? Certo che mi manchi, ma sapere di avere qualcuno a me molto caro già in cielo, mi sembra di possedere una protezione super alla quale spesso mi rivolgo e “pretendo” come figlia. Uomo di mare, abituato a navigare, hai comandato la tua navicella in mezzo ai marosi, fiero nelle tempeste, pieno di dignità di fronte alla malattia. Noi abbiamo spesso un concetto sbagliato di dignità: non è fare lavori “nobili” alla scrivania, essere ricchi di denaro e di stima degli altri: la dignità è saper affrontare con coraggio la vita, anche quando siamo apparentemente senza forza e appoggio umano. Quanti santi lo hanno dimostrato! Questo dovrebbe aiutare a farci riflettere e persino consolarci...
Grazie, papà, di esistere... Già, perché anche adesso sei presente, accanto a me, in modo diverso ma non meno intenso.
Alessandra

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