sabato 15 novembre 2014

Ancora alluvione

Ed è ancora alluvione. Momenti di grossa difficoltà su Genova. Per la prima volta, l'allerta 2 mi ha bloccato in casa. Guardo con apprensione la pioggia che cade intermittenza, dovrei studiare per il concorso, ma non riesco...
Le lancette dell'orologio girano lentamente. Ho già pregato i vespri. Vivo nella speranza di passare il concorso, anche se questa volta ho una marcia in più: lavoro già e la situazione potrebbe evolversi in meglio e avere due possibilità lavorative....


martedì 14 ottobre 2014

Alluvione 2014, Genova

Desideravo dedicare questo post al disastro che ha colpito la mia cara città: Genova. Le immagini drammatiche che i mass – media hanno divulgato, parlano chiaro, anche se non mostrano veramente la sofferenza delle persone. Ancora una volta Genova piange i suoi morti... È stata “fortunata” perché è successo di notte, poteva essere una strage: Qualcuno, con la Q maiuscola, ci ha protetto.
La mattina dopo l'esondazione del Bisagno e del Fereggiano, mi venivano le lacrime agli occhi. Nessuno di noi può dire: “io non sono stato toccato dal disastro”, nessuno. La tragedia ha colpito tutti... Ogni genovese... ogni italiano...
L'alluvione è stato più grave di quello del 2011 anche se ci sono stati meno morti. Questo però non deve essere il metro di valutazione per misurare i danni avuti! Ripeto che se fosse accaduto durante il giorno sarebbe stata una vera strage, visto che nella zona colpita, c'era l'uscita della metropolitana di Genova: Brignole. Una sola morte è eloquente per misurare un grande disastro... e anche se non ci fossero stati morti, la questione sarebbe stata ugualmente grave! E un grazie immenso a chi ha spalato fango....


sabato 23 agosto 2014

Madonna della Guardia

Lentamente la città si sveglia. La luce nasce, indora il mare e inonda i palazzi ancora immersi nel
sonno. La stazione si anima, gente che scruta i tabelloni, i treni che sbuffano e stridono sulle rotaie. Lentamente il giorno nasce. Il mare fugge al nostro sguardo e al suo posto si innalzano alcune montagne. Corrono ai lati del finestrino, mentre l'azzurro si fa più intenso.
Da Pontedecimo si vede dominare maestoso il santuario della Madonna della Guardia. Maestoso, imponente, guarda e protegge la città che sta ai suoi piedi.
Comincia la salita, nella pace del silenzio, nella tranquillità della natura, mentre il sole comincia a giocare e a brillare sulle foglie degli alberi. Solo il cinguettio degli uccellini, il soffio del vento, accarezzano le nostre orecchie. Nel silenzio s'innalzano le nostre preghiere. È bella sentire la gioia di poter finalmente pregare la Madonna nel suo santuario. Tutto qui il mistero delle nostre vite.
Laudato sia nostro Signore per tutte le bellezze del Creato!
O Maria, ci hai atteso nell'alto della vetta, accarezzando i nostri pensieri, i nostri desideri, le nostre ansie e paure. Ci hai attratto a te, voluto ai tuoi piedi e noi siamo venute a te per pregarti, onorarti ma soprattutto per ringraziarti per tutti i doni che ci hai fatto... e sono tanti! Ed è davvero una gioia ritrovarci ai tuoi piedi, poter partecipare alla Santa Messa, dopo la fatica della salita e la speranza di poter arrivare in tempo per ricevere la tanto amata Eucaristia!

giovedì 7 agosto 2014

Costa Concordia


Senti come il mare parla? Ha molte cose da dire, drammi, lutti, eventi straordinari, romantici... Talamo del sole quando stanco si nasconde oltre l'orizzonte, con la sua dolce nenia racconta le sue storie. Lambisce gli scogli, spumeggia, poi tutto ad un tratto tace e s'immerge nel silenzio. E lì, proprio in quel silenzio, puoi sentire i suoi racconti. Un giorno raccontò di una nave che nacque a Genova, era bellissima, atta a solcare i più profondi e agitati mari. È nata nella Superba, all'ombra della Lanterna. Mentre nasceva, sentiva lo sciabordio del mare e vedeva talvolta, infusa nei suoi pensieri e sogni la luce della Lanterna che si gettava nel mare e roteava accarezzando di sfuggita i palazzi che da lontano l'ammirano e vegliano sullo specchio del mare. Costa Concordia era il suo nome. Destino blasfemo? Concordia... avrebbe dovuto portare concordia, gioia e pace... chissà... chi vive dei frutti e delle fatiche del mare, come un tempo la famiglia dei Malavoglia chiamò la sua nave “Provvidenza”, sa bene che il nome dice tutto di chi la porta. Il tuo nome era Concordia. Quando attraccavi nel porto della Superba, non avevi bisogno di pavoneggiarti, catturavi gli sguardi della gente. No, non è di certo colpa tua se invece di essere foriera di pace e di concordia, sei stata la tomba e il terrore di tante persone. C'è chi dà la colpa a quella bottiglia che nella tua inaugurazione non si era rotta, ma non è quello che ha fatto di te il gigante ferito che ora tu sei. Quei tragici momenti in cui l'acqua del mare che più volte avevi solcato, entrava a torrenti dal tuo ventre squarciato portando via la vita di tante persone, scrivendo la morte eroica di altre che credevano veramente nell'amore, non di quell'amore fatuo, vano ed egoista che t'aveva portato ad inchinarti davanti alla terra che tante volte tu avevi salutato dominandola, fanno ancora male.

Asciugate le lacrime, ma non cancellato il dolore di tante persone che non potevano più sostenere il tuo sguardo, il mare s'impadroniva del tuo corpo. Lentamente è entrato laddove la gente si ricreava, dominandoti, abbracciandoti. Un giorno i giornali hanno parlato nuovamente di te, riempendo della tua storia e foto, pagine intere, perché il gigante ferito del mare, dopo aver ascoltato le storie del mare, zoppicando, ritornava a solcare lentamente le onde del mare. Lentamente tornasti nel porto della Superba. La salutasti mentre passavi davanti a quelle case che ancora s'inchinavano rispettosamente davanti al tuo dolore, al dolore delle vite spezzate. Solo tu, avresti potuto raccontare gli ultimi sguardi, le ultime speranze di quelle persone che dall'azzurro del mare si sono gettate nell'azzurro del cielo. Non potevi spiegare il perché, solo parlava lo stato in cui eri tornata: arrugginita, colpita al fianco, squarciata. Eloquente immagine del dolore di tanta gente che ancora non sa spiegarsi né capire il motivo di tutto questo.

martedì 5 agosto 2014

Pensiero


Scende la quiete, il silenzio avviluppa la mia mente e la proietta nel grande specchio del mare, che brilla, scintillante delle grigie nubi, striato d'oro. Le foglie si accendono sotto la luce del sole e mollemente, si abbandonano alla ninna nanna della carezza tenue del vento. Leggermente, quietamente, si muovono delicate tentando talvolta di toccare l'azzurro del cielo che cerca di fare capolino tra nubi grigie, bianche, nere. Silenzio, tutto tace. Solo qualche pensiero, come farfalla leggera e candida, vola timidamente per cercare di riempire la mente. Dolce pensiero che rapisci il mio cuore e con la tua concretezza getti nella pace tutta la mente e il mio corpo! Egli spazia leggiadramente, oltrepassando i confini del tempo, toccando l'infinito. Dove voli dolce pensiero? Quanti pensieri incontrerai in quello spazio trasparente, dove osi tuffarti ignaro del tuo grande potere di gettare nella gioia o nello sconforto le anime che raccolgono il tuo delicato fiore? Tanti pensieri, una folla di pensieri... non so se ti curi di questi e ti interroghi sulla loro importanza. Scruti i volti di tante persone e inconsapevole fluttui nell'aria trasportato dal vento come quelle piccole foglie dondolate dal vento... e ti riempi di mestizia mentre delicatamente ti appoggi sul marmo di alcune tombe... Grande, crudele destino quello dell'uomo. Creato per la felicità, si tormenta per tutta la vita per la fine di questa! Eppure il pensiero sa di essere eterno, lui che tocca l'infinito e gli appartiene, sa che è immortale. Sopra quelle fredde lastre, esposte alle intemperie, ci sono dei volti e dei nomi... e dietro quei volti e quei nomi, ci sono realtà e vite differenti, affetti non spenti... o spenti per sempre... e mentre il vento continua a giocare, accarezzando il marmo e facendo cinguettare gli uccellini felici di ripararsi tra rami intonsi, tu spicchi il volo e trascini il dolore di alcune persone. Là oltre quelle mura, tante persone vivono indaffarate e sembrano ignorare il dramma del loro destino. Oh sì, se sapere e riflettere sulla propria fine, getta nello sconforto, il non pensarci mai, getta l'uomo nella disperazione. Tutta la vita è un lungo pellegrinaggio ma non ci rendiamo conto che essa dipende da come vediamo la meta finale, quella della morte... Haimé, se lo si vede come un capolinea ecco che la vita si tinge di nero, di sofferenza senza un nome, quella che si fa temere di più. Ella è quel mostro senza volto che sta accovacciato al buio e aspetta il tuo ingresso. Ti fa tremare... e il brutto è che non sai che ciò che ti fa tremare è proprio quel mostro senza volto. Vuoi dare all'angoscia un nome, ma non ci si riesce... è la morte stessa! Silenziosamente, così come verrà a prendere la tua anima, t'insinua un terrore pericoloso che ti svuota della bellezza e gioia della vita... arriverai alla fine del tuo cammino e ti accorgerai di non aver vissuto, di aver vissuto nell'angoscia e di non aver assaporato le gioie che pur sono tante! Allora, o dolce pensiero, trasporta il mio spirito oltre quelle mura, tuffalo nell'infinito che tu già conosci e trascina chi ami...

sabato 26 luglio 2014

Costa Concordia


L'arrivo della Costa Concordia a Genova è senz'altro un evento di portata mondiale. È vero che se ne fa un grande parlare, d'altronde non si può negare che sia una vicenda che interessa tutti, unica al mondo. Questo non esclude il ricordo delle vittime. Ogni storia è fatta di gloria, morte e risurrezione. Così è stato anche per la Concordia. Era ben giusto che tornasse a Genova e concludesse qui il suo ultimo viaggio. Genova ha sempre pianto delle vittime del mare e non solo (alluvioni), ma ha sempre saputo rialzare la testa e ricominciare da capo. Alle vittime di un errore assassino di una persona, va quindi il mio pensiero... contenta, però, che la Costa ritorni laddove è stata costruita.

martedì 22 luglio 2014

Un giorno...


Sono passati un po' di giorni da quando è accaduto quello che sto per raccontare, ma nella mia memoria, il ricordo è vivido, limpido.

Come molto tempo fa, ho preso il mio mp3 (all'epoca era un walk – man) e sono andata con la funicolare a Righi. Ho percorso tutta via Carso. La solitudine e il silenzio avvolgevano piacevolmente il mio cuore e la mia mente che, aiutata dalle dolci note che comunque hanno segnato maggiormente un passato molto più recente, si è tuffata in ricordi che ormai sembravano appartenere ad un'altra era, ormai sorpassata: l'era dei sentimenti e delle emozioni forti. Difficile descrivere ciò che si è mosso dentro il mio cuore: non ero certo più quell'Alessandra di un tempo. Questo lo avvertivo subito. Un qualcosa era cambiato definitivamente, o meglio, si era aggiunto: la mia fede, ma il ricordo della vecchia Alessandra si era concretizzato come se invece di 20 anni, ne fossero passati appena 1... o nemmeno.

Ecco affacciarsi dentro di me la grande domanda, la domanda che spesso comanda la vita dell'uomo: perché esiste la morte?

Il mio cuore, come un dolce strumento, vibrava dolci armonie: nostalgia, sofferenza, gioia. Il mio sguardo ha ritrovato le fronde degli alberi i cui rami unendosi formavano una galleria verde e il mio udito il silenzio di un tempo eterno.

Ho abbassato il mio sguardo ed ecco il cimitero... adesso qualcuno di caro era lì. Un tempo la morte era un'eco lontano, di qualcosa di ancora indescrivibile, non ancora sperimentato che mi suscitava, comunque, parecchia curiosità. Adesso la mia esperienza era diversa, ma toccavo in un istante la drammaticità della morte su cui si fonda tutto l'agire, le ansie, la sofferenza, l'atteggiamento dell'uomo davanti alla vita. La fede non può cancellare definitivamente l'angoscia della morte.

venerdì 11 luglio 2014

La potenza di Maria



Ieri ho toccato con mano la potenza di Maria. Tempo fa avevo detto che mi avevano diagnosticato una retinopatia diabetica. Ho fatto la novena alla Madonna dei nodi e la cosa straordinaria è che ieri ho avuto la conferma della sua potenza, ancora una volta! L'oculista infatti mi ha detto che sono completamente guarita, anzi da un occhio ci vedo dieci decimi. Una cosa davvero straordinaria, Maria è davvero potente, provare per credere!

mercoledì 9 luglio 2014

Seguire Cristo

Oggi è una giornata particolare. Mi sono sentita strana, con un grande desiderio di seguire Cristo. Sono andata a messa come tutti i giorni. Avevo una grande confusione dentro il mio cuore. Il passato si mischiava con il  presente. Voglio ancora seguire Cristo e ho visto tutta la mia debolezza e mi sono sentita più vicina a lui, come se fossi perfetta e la mia coscienza non avesse nulla da rimproverarsi. Al contrario, la mia debolezza mi avvicinava di più a Cristo e questo mi dava consolazione, una consolazione grande, immensa, la consolazione di potermi nascondere nel cuore di Cristo. Ecco il subbuglio delle mie emozioni: io infatti vedevo chiaramente che le mie imperfezioni erano grandi, umanamente impossibile da superare, eppure mi sentivo sempre più vicina a Cristo.

venerdì 27 giugno 2014

E...vacanza

Quanto tempo è passato! La scuola ha assorbito ogni mia energia. Sono in vacanza da ieri e, nonostante il tempo non fosse troppo bello, ho fatto una delle mie mega – camminate che non faccio da tempo.
Quando lavoravo, come ho già detto, facevo molta fatica a meditare. Il mio direttore spirituale mi aveva dato un impegno non indifferente: messa quotidiana, lodi, vespri e soprattutto meditazione giornaliera di mezz'ora. Finché si trattava della messa, delle lodi e dei vespri, c'eravamo, ma quando dovevo immergermi nella meditazione, non riuscivo a pensare, ad avere quel contatto con Dio che spesso in passato, nonostante lavorassi anche a quei tempi nella scuola, riuscivo ad avere in modo straordinario. C'è chi mi ha detto di offrire quei momenti di aridità come preghiera, ma devo confessare che il fatto di non riuscire a meditare, mi ha fatto soffrire. Sentivo l'esigenza di camminare, di uscire, e quando tornavo a casa era troppo tardi. Davo, quindi, la precedenza ai vespri.
Speriamo che quest'estate mi dia nuova carica e una marcia in più. Il riposo estivo serve anche a quello: a immergersi nel silenzio del cuore per ascoltare la voce di Dio.

lunedì 2 giugno 2014

Italia, amor di Patria


Amare veramente la propria Patria, avere il coraggio di scrivere Patria con la "p" maiuscola... Nonostante tutto, nelle difficoltà, amare l'Italia ed essere fiero di essere Italiano... Non è di tutti al giorno d'oggi...
La nostra storia è stata scritta da tante persone che hanno saputo dare la vita per il futuro dei loro figli, di noi, che viviamo e dobbiamo costruire il presente in modo positivo. Una volta amor di Dio e amor di Patria erano una cosa sola. Oggi ci sono polit...ici che non vogliono bene davvero alla Patria ma fanno solamente i propri interessi. Sono fieri di essere "come Hitler", sputano (nel vero senso della parola!) sentenze che distruggono la nostra Patria, segnata dal sangue di tanti eroi che l'hanno amata davvero e hanno contribuito alla sua costruzione e alla libertà che adesso godiamo....
Studiare la storia sui banchi di scuola avrebbe come obiettivo questo: imparare dagli sbagli e appropriarsi delle proprie radici, riconoscersi nel passato per poter scrivere il presente in modo diverso. E' un po' come quando si riguarda la propria vita: si impara dagli sbagli, a non commetterli più, a migliorarsi.... La storia è davvero maestra di vita.
E... ci sono ancora degli eroi che sanno morire per la Patria: Quattrocchi Fabrizio, morto a Baghdad il 14 aprile 2004, dopo aver pronunciato la famosa frase "Ora vi faccio vedere come muore un Italiano".
Questa frase la dice lunga sul suo forte sentimento patriottico, sul suo riconoscersi Italiano e la fierezza di esserlo.

domenica 18 maggio 2014

Buongiorno

È da tanto tempo che non scrivo. Ho avuto delle giornate molto intense: come supplente, mi fanno girare di scuola in scuola e, il più delle volte, molto lontane da casa mia. Tutto molto bello, emozionante, possiamo dire anche ricco di soddisfazioni. Solo che questo mi ha portato molta stanchezza e quindi difficoltà a meditare e riportare sulla carta ciò che sento. Sono accadute molte cose: finalmente ho trovato un direttore spirituale. È una persona molto spirituale e in gamba, ma mi ha dato un bell'impegno. Lui ha detto di farmi un orario e in questo inserire pure la meditazione. Purtroppo non sono riuscita. Gli impegni mi hanno assorbito e talvolta non sono riuscita nemmeno a dire le preghiere vocali come facevo una volta. D'altronde non ho avuto nemmeno il tempo di organizzarmi, che mi hanno trasferito in altre alture di Genova, che conosco di più, sicuramente. Ho chiesto alla Madonna di aiutarmi a non distrarmi, a continuare la mia vita spirituale con impegno, nonostante la fatica, e di essere testimone fedele di Cristo nel mio lavoro con i bambini.
Oggi ho avuto una risposta positiva. La domenica mi piace sempre molto. Non c'è più silenzio come una volta. Con il bel tempo la gente si sposta presto per andare al mare, però ho assaporato quegli attimi di silenzio, accarezzata dal tepore del sole ed immersa nella meditazione. Speriamo che questa settimana sia un po' meno frenetica...

venerdì 18 aprile 2014

Novena a Maria che scioglie i nodi

Oggi è venerdì santo... In questi giorni ho cominciato la novena a Maria che scioglie i nodi raccomandata, tra l'altro, da Papa Francesco. Posso testimoniare che, se è fatta con fede, è miracolosa davvero. Lungo la novena l'impegno che chiede la Madonna è serio e difficile, ma vi assicuro che ne vale la pena... Già, perché dobbiamo ricordare che le preghiere non sono parole pronunciate a vuoto o semplicemente perché desideriamo ottenere ciò che noi chiediamo, ma devono essere riempite di significato e soprattutto di fatti. Miracolosa davvero: era dal settembre del 2013 che soffrivo di un mal di schiena davvero fastidioso che mi svegliava prima del tempo e mi rendeva difficoltoso rimanere sdraiata sul letto dopo una data ora. Ebbene, al quinto giorno della novena, ovvero oggi, ecco che il dolore è scomparso del tutto, tranne un lieve pizzicore... ma nulla di che!
Il dolore, come vi avevo già raccontato, si era allentato leggermente il giorno in cui avevo partecipato a quella riunione del Rinnovamento nello Spirito, ma non era andato via del tutto. Passava momenti in cui andava meglio, altri in cui il dolore era davvero fastidioso e, comunque, anche se durante il giorno aveva terminato di darmi fastidio, durante la notte si risvegliava dopo una data ora, in alcuni giorni costringendomi ad alzarmi prima del tempo. Ringrazio la Madonna di tale grazia e dono e fiduciosa, continuo la preghiera, raccomandandola a tutti voi. Non pensiate che, visto che richiede la recita del rosario, sia difficile a farla. Io l'ho spezzettata lungo la giornata, chiedendo a Maria scusa e di permettermi di riuscire a recitarla tutti giorni... Lo ha accettato! Maria è grande!

giovedì 17 aprile 2014

Giovedì santo


Oggi comincia il Triduo pasquale. È terminata la Quaresima ma non mi sembra neanche vero, passata in preghiera ma freddamente... a me pare senza poi darle il vero valore che ha. D'altronde, ultimamente, non sento né gioia né dolore.

Ieri passando per c.so F., ho visto che c'era un incidente stradale. Sono rimasta impressionata: l'uomo investito dallo scooter giaceva a terra e, seppur si potesse muovere, non rispondeva ai militi dell'ambulanza. Poco più discosto, lo scooter era riverso da un lato, ammaccato e, accanto, vi era il ragazzo diciottenne che lo guidava. Povero ragazzo, era sotto shock, e continuava a chiedere di suo padre. Davanti a tale fatto, ho sentito la mia impotenza e ho meditato con quanta rapidità la vita possa cambiare. Rafforza la mia meditazione riportata nell'altro blog su come la nostra vita sia precaria e come noi siamo ignoranti sulla nostra ora... Il ragazzo, in fondo, non era in torto perché l'anziano aveva attraversato la strada fuori dalle strisce pedonali. In quell'evento, tante vite hanno cambiato il loro corso, a un passo dalla Pasqua, la sofferenza ha bussato inesorabilmente nelle vite di tante persone. La responsabilità dei nostri atti è immensa, pure su questa terra. Non dobbiamo tralasciare questo. La vita va vissuta responsabilmente, stando consapevoli della serietà e della risonanza che ha nelle vite degli altri.

Oggi è una giornata assolata, questo dona pace e gioia... Spero che la cosa si sia risolta per tutte e due, sia per l'anziano che per il ragazzo....

giovedì 13 marzo 2014

Gioia


Ed eccomi di nuovo qua, dopo tanto tempo! Approfitto di questi due giorni di vacanza concessimi dal Comune di Genova per aggiornare questo blog. La prima cosa che mi viene da dire è che sono rilassatissima, contentissima, serenissima. Vivo in una serenità che sembra quasi surreale, eppure la vivo. Adoro il sole che finalmente è spuntato dalle nuvole dopo tanto tempo, il calore primaverile e il mare che brilla felice. Mi sento libera e gioiosa...

Ogni mattina partecipo alla santa Messa e finalmente sento nuovamente il gusto per le cose spirituali, anche perché mi sono abituata al mio nuovo lavoro con i piccoli della Primavera e loro a me, e non faccio più fatica come i primi tempi. Ovviamente il lavoro della supplente è difficile anche su questo punto: una volta che ti sei abituata, devi lasciare. Non mi posso però lamentare in quanto a me è capitata una supplenza lunga e perciò sono rimasta occupata per un bel po'. Il raffreddore è finalmente passato e la glicemia ha trovato un equilibrio tendente al positivo. Ho voglia di uscire, respirare aria.

Oggi andrò al cimitero alla tomba di mio padre. Qualche volta mi rammento di quando abbiamo seppellito mio papà. Era un misto di gioia, pace e serenità ma anche tristezza, timore, riverenza. Avevo percepito immediatamente che mio papà aveva appena superato l'esame più importante della sua vita. Io avevo fatto tutto il possibile: avevo offerto tutte le mie sofferenze in espiazione e preparazione a quell'evento in sua vece. La settimana prima che morisse ero invasa da questa stessa felicità, una felicità intensa seppur prima, quando lui era peggiorato, avevo invocato che si compisse la volontà di Dio. E la volontà di Dio, come in un altro momento doloroso della mia vita che è succeduto “casualmente” un anno dopo, si è abbattuta come una scure nella mia esistenza. Da queste cose sono uscita più forte, me ne sono accorta, non ero più quella di prima. Il lutto è servito a desiderare ancor più il paradiso e a non pensare più alla morte con la stessa paura. Amo profondamente la vita, ancor più intensamente di prima perché so che ogni attimo è prezioso e va vissuto fino in fondo. Lotto con più forza di prima e sono grata al Signore di quello che già mi dona, seppur, obiettivamente, è abbastanza severo con me!

Le domeniche scorse ho visto i “Braccialetti rossi”. Non ero riuscita a vedere il telefilm in diretta, ma li ho gustati su internet... Bellissimo, stupendo, un film capace di farti riflettere sui temi fondamentali della vita... Ne parlerò dettagliatamente in un altro momento.

domenica 9 febbraio 2014

Battaglia interiore


Oggi finalmente è uscito il sole! Dopo tanta pioggia, i suoi raggi sono riusciti a farsi strada attraverso la coltre di nubi scure che fino alle 8 copriva l'azzurro del cielo. Vedere un po' di sole fa piacere. Sono già tornata dalla Messa: sono andata a san Nicola. Ero distratta. Sento che il mio spirito si sta dibattendo lui pure, come il sole, attraverso quelle nubi che lo stanno oscurando. Come ho già detto, prima che lavorassi, ero più impegnata nel cammino spirituale: sarà stata la novità, la stanchezza che sento dopo il lavoro, la febbre, l'influenza, ma tutto quell'idillio è andato scomparendo. Mi tuffo nel mio cuore per vedere, scrutare le sue mozioni e poterne sondare le cause.

Quando ero influenzata, la scorsa settimana, non sono mancata una sola volta né alla Santa Messa, né al lavoro. Pioggia, febbre, stanchezza, nulla è bastato a fermare gli impegni che avevo e dovevo portare avanti. Il guaio comincia nel momento in cui desidero fortemente che anche gli altri si comportino nello stesso modo, che superino i limiti della salute e azionino la loro volontà. Mi viene in mente allora che forse non desiderano come me ricevere la Santa Comunione... Non so come gestire questi miei sentimenti. Bisognerebbe essere esigenti con se stessi e flessibili con gli altri, ma io capisco di dover lavorare su questa qualità. Pretendo che anche gli altri vadano a Messa con 39 di febbre...Ma non tutti possono o riescono. Mah...

Oggi pomeriggio potrò gustare le mie domeniche silenziose e assolate. Farò un bel giro e assaporerò quella bellissima e speciale aria di festa... Speriamo... Perché da quando ho detto che adoro le domeniche per tale motivo, non ne ho passata nemmeno una come desideravo io.

sabato 8 febbraio 2014

Pioggia


Nonostante sia stata una settimana molto intensa e non troppo facile, oggi sono uscita per camminare almeno un po'. Due mercoledì fa il comune di Genova mi ha chiamato per una supplenza nella scuola materna. È stata una bellissima sorpresa, ma insieme con questa ne ho avuta un'altra non troppo positiva: l'oculista mi ha trovato un inizio di retinopatia... è accaduto tutto lo stesso giorno, ma il Signore mi ha dato la forza di superare l'iniziale sgomento e quindi il mio nuovo impegno nella scuola: un nuovo ambiente, un nuovo lavoro...

L'inizio è stato buono, poi purtroppo, siccome i bambini sono dei veicoli di germi, ho preso l'influenza sebbene abbia fatto il vaccino. Sono andata ugualmente a lavorare: una sera la febbre ha raggiunto quasi i 39 gradi; il mattino seguente avevo 38. Avevo sudato per tutta la notte e di mattina non avevo la forza nemmeno di pensare di andare a scuola. Ovviamente ci sono andata e grazie a una Tachipirina, la febbre è scesa durante la mattinata. Sarà per questo motivo che nel mio spirito sono scese delle ombre fitte. Sì, sono andata ugualmente a messa... e con grande sacrificio. La sera che avevo la febbre a quasi 39, sono andata nella chiesa di Padre Santo, nonostante la forte pioggia. Tuttavia, nel mio cuore sono calate delle ombre spaventose, terribili. Non ho avvertito una grande sofferenza, ma con desolazione mi sono guardata attorno e non ho più sentito la presenza di Dio. Prima che trovassi questo lavoro e Dio mi accontentasse in qualche modo o facesse palese la sua presenza almeno in questo campo, sentivo un grande desiderio di praticare la carità. Pregavo volentieri e partecipavo attivamente alla Santa Messa, ma, iniziato il lavoro e la sofferenza fisica, Dio sembra essersi volatilizzato. Non sento pace, né gioia, né desiderio di praticare la carità. Lo cerco disperatamente, ma non lo sento più. Un po' di amarezza nel cuore perché ho ceduto spesso e volentieri all'impulsività.

Così, oggi, sono uscita dopo una settimana di lavoro e impegno nel superare la sofferenza fisica per far fronte al mio dovere. Che nuvole, che pioggia! Tutto grigio, gli alberi scossi dal forte vento...Eppure a me piace, nonostante i muri e la terra non ne possano più e siano zuppi...

sabato 25 gennaio 2014

2014 e nuovi eventi


Un nuovo anno... 2014. Non ho più scritto su questo blog ma non perché non siano capitate tante cose. Ho preferito aggiornare l'altro. Le novità non sono mancate. Il 30 dicembre sono venuti i miei zii dalla Sardegna. Il tempo era nuvoloso e un'aria strana, tetra e nello stesso tempo nuova, riempiva la città del suo mistero e fascino. Abbiamo fatto un po' di giri per Genova. Si è alzato un vento freddo e tagliente, nonostante la temperatura fosse sui 10 gradi. Sono andati via il 31 mattina. Il cielo finalmente era sgombero di nubi e un azzurro intenso faceva da allegra volta sopra le nostre teste. Sentivo una pace speciale nel mio cuore, nonostante l'abituale ritrosia per l'inizio del nuovo anno. Adoro il mese di dicembre e la sua fine mi comunica un po' di nostalgia. Mi faceva coraggio il pensiero che il primo di gennaio fosse festa. Adoro le feste e le domeniche. Sarà perché vedo una mia amica e con lei trascorro la mattinata.. Siamo talmente unite che ci scambiano per sorelle... E in effetti lo siamo, seppur non di sangue. Sennonché il 31 ho uno spiacevole inconveniente. Dalla mattina comincia un mal di pancia forte, ma mi lascia andare a messa e a fare la spesa con mia mamma. Mi trascino un po': sento un dolore alle ossa sospetto, sintomo di influenza. E sì che adoro pure avere la febbre, e ci avevo pensato i giorni scorsi... ma non potevo rinunciare alla santa Messa del primo gennaio. A malincuore devo rinunciare a vedere la mia amica: vado a S. Nicola e, nonostante il forte dolore alla pancia, gusto la santa Messa. I giorni di festa hanno qualcosa di speciale! Una volta amavo le vigilie, come il Leopardi, adesso tutto è cambiato. Mi piace passeggiare nella quiete del pomeriggio domenicale. Tutto è avvolto da un'aria speciale, curiosa. Di solito passeggio da sola, m'immergo nella preghiera, nella meditazione. Sento la pace entrare nel mio cuore, come l'onda leggera lambisce gli scogli. Sento il tepore dei raggi del sole accarezzarmi il cuore e il mio spirito. Paradiso! Il primo gennaio l'ho trascorso a casa, contrariamente alle mie abitudini, tuttavia è stato piacevole. Poi la domenica e l'Epifania e le feste sono finite. Una grande nostalgia ha invaso il mio cuore. Eppure, sento il mio cuore vibrare nell'attesa e nella speranza. Sento le sue vibrazioni che mi comunicano che sta per accadere qualcosa di speciale. Finite le feste, le mie domeniche prendono il ritmo normale. Quella che segue la festa dell'Epifania la trascorro andando a trovare E.

Sono convinta di essere chiamata da Dio a una vita di consacrazione particolare e lo vedono in tanti. La mia maggiore preoccupazione è rendere culto a Dio. Forse vuole che aspetti che questo tempo difficile per i miei passi e poi m'immetta nuovamente nella mia strada, oppure ha sfruttato semplicemente questo attimo di sofferenza familiare per chiamarmi a una vita nuova, da consacrata nel mondo. Comunque sia, per la prima volta, insieme con mia mamma, vado ad un gruppo di preghiera del Rinnovamento dello Spirito, dedicato a Gesù misericordioso. Vado con i piedi di piombo. Decido quasi di forza. Affido la cosa a Dio. “Se è qualcosa di buono fammi andare, ma se non lo è, ti prego, preservami...” Almeno questa volta... Mi viene da dire. Chiedo un segno: che mia mamma mi chieda di andare. Accade proprio così, ma devo dire la verità che desidero che accada qualche cosa in modo che ostacoli il nostro progetto. Tutto fila liscio, invece e andiamo. Il cielo smette di piangere, ricomincerà a piovere mentre già siamo lì. Dopo vedo il tutto come una permissione di Dio. Dicono tante preghiere, una dopo l'altra... I fratelli e le sorelle vedono la mia ritrosia! Incredibile, e chi gliene ha parlato??? l'ho tenuta dentro il mio cuore, senza parlarne nemmeno a mia mamma. Il carismatico, Giacinto, sente la presenza del maligno accanto a me... E già... e come mai? Mi dice di pregare... “Vedrai che il maligno ti lascerà in pace”... Speriamo...Sono bastate quelle parole a destare il mio interesse nei suoi confronti. Non posso dire che ero trasportata dallo Spirito Santo nelle alte vette della contemplazione. Ho pregato, sì, attentamente ma non in modo particolare da sentire sussulti nel cuore. Anzi, ne sono uscita stanca, non ce la facevo più e nello stesso tempo, cosa stranissima, contenta e soddisfatta. Ho detto a Giacinto di una cosa che premeva nel mio cuore e mi ha detto di pregare. Sono entrata in quell'incontro di preghiera con un mal di schiena da postura che mi trascino da mesi e che si era intensificato negli ultimi giorni, e ne sono uscita dopo la preghiera di guarigione e liberazione, con il dolore ridotto. E sì che nei giorni scorsi avevo preso il Brufen e non aveva scalfito minimamente il dolore! Questa del gruppo può essere una possibilità... Prego, prego, senz'altro, ma c'è una cosa che preme in questa vicenda: il comandamento “onora il padre e la madre” che non può fare della mia persona “corban”, anche se l'ho desiderato e lo desidero. Necessità..