Un
nuovo anno... 2014. Non ho più scritto su questo blog ma non perché
non siano capitate tante cose. Ho preferito aggiornare l'altro. Le
novità non sono mancate. Il 30 dicembre sono venuti i miei zii dalla
Sardegna. Il tempo era nuvoloso e un'aria strana, tetra e nello
stesso tempo nuova, riempiva la città del suo mistero e fascino.
Abbiamo fatto un po' di giri per Genova. Si è alzato un vento freddo
e tagliente, nonostante la temperatura fosse sui 10 gradi. Sono
andati via il 31 mattina. Il cielo finalmente era sgombero di nubi e
un azzurro intenso faceva da allegra volta sopra le nostre teste.
Sentivo una pace speciale nel mio cuore, nonostante l'abituale
ritrosia per l'inizio del nuovo anno. Adoro il mese di dicembre e la
sua fine mi comunica un po' di nostalgia. Mi faceva coraggio il
pensiero che il primo di gennaio fosse festa. Adoro le feste e le
domeniche. Sarà perché vedo una mia amica e con lei trascorro la
mattinata.. Siamo talmente unite che ci scambiano per sorelle... E in
effetti lo siamo, seppur non di sangue. Sennonché il 31 ho uno
spiacevole inconveniente. Dalla mattina comincia un mal di pancia
forte, ma mi lascia andare a messa e a fare la spesa con mia mamma.
Mi trascino un po': sento un dolore alle ossa sospetto, sintomo di
influenza. E sì che adoro pure avere la febbre, e ci avevo pensato i
giorni scorsi... ma non potevo rinunciare alla santa Messa del primo
gennaio. A malincuore devo rinunciare a vedere la mia amica: vado a
S. Nicola e, nonostante il forte dolore alla pancia, gusto la santa
Messa. I giorni di festa hanno qualcosa di speciale! Una volta amavo
le vigilie, come il Leopardi, adesso tutto è cambiato. Mi piace
passeggiare nella quiete del pomeriggio domenicale. Tutto è avvolto
da un'aria speciale, curiosa. Di solito passeggio da sola, m'immergo
nella preghiera, nella meditazione. Sento la pace entrare nel mio
cuore, come l'onda leggera lambisce gli scogli. Sento il tepore dei
raggi del sole accarezzarmi il cuore e il mio spirito. Paradiso! Il
primo gennaio l'ho trascorso a casa, contrariamente alle mie
abitudini, tuttavia è stato piacevole. Poi la domenica e l'Epifania
e le feste sono finite. Una grande nostalgia ha invaso il mio cuore.
Eppure, sento il mio cuore vibrare nell'attesa e nella speranza.
Sento le sue vibrazioni che mi comunicano che sta per accadere
qualcosa di speciale. Finite le feste, le mie domeniche prendono il
ritmo normale. Quella che segue la festa dell'Epifania la trascorro
andando a trovare E.
Sono
convinta di essere chiamata da Dio a una vita di consacrazione
particolare e lo vedono in tanti. La mia maggiore preoccupazione è
rendere culto a Dio. Forse vuole che aspetti che questo tempo
difficile per i miei passi e poi m'immetta nuovamente nella mia
strada, oppure ha sfruttato semplicemente questo attimo di sofferenza
familiare per chiamarmi a una vita nuova, da consacrata nel mondo.
Comunque sia, per la prima volta, insieme con mia mamma, vado ad un
gruppo di preghiera del Rinnovamento dello Spirito, dedicato a Gesù
misericordioso. Vado con i piedi di piombo. Decido quasi di forza.
Affido la cosa a Dio. “Se è qualcosa di buono fammi andare, ma se
non lo è, ti prego, preservami...” Almeno questa volta... Mi viene
da dire. Chiedo un segno: che mia mamma mi chieda di andare. Accade
proprio così, ma devo dire la verità che desidero che accada
qualche cosa in modo che ostacoli il nostro progetto. Tutto fila
liscio, invece e andiamo. Il cielo smette di piangere, ricomincerà a
piovere mentre già siamo lì. Dopo vedo il tutto come una
permissione di Dio. Dicono tante preghiere, una dopo l'altra... I
fratelli e le sorelle vedono la mia ritrosia! Incredibile, e chi
gliene ha parlato??? l'ho tenuta dentro il mio cuore, senza parlarne
nemmeno a mia mamma. Il carismatico, Giacinto, sente la presenza del
maligno accanto a me... E già... e come mai? Mi dice di pregare...
“Vedrai che il maligno ti lascerà in pace”... Speriamo...Sono
bastate quelle parole a destare il mio interesse nei suoi confronti.
Non posso dire che ero trasportata dallo Spirito Santo nelle alte
vette della contemplazione. Ho pregato, sì, attentamente ma non in
modo particolare da sentire sussulti nel cuore. Anzi, ne sono uscita
stanca, non ce la facevo più e nello stesso tempo, cosa stranissima,
contenta e soddisfatta. Ho detto a Giacinto di una cosa che premeva
nel mio cuore e mi ha detto di pregare. Sono entrata in
quell'incontro di preghiera con un mal di schiena da postura che mi
trascino da mesi e che si era intensificato negli ultimi giorni, e ne
sono uscita dopo la preghiera di guarigione e liberazione, con il
dolore ridotto. E sì che nei giorni scorsi avevo preso il Brufen e
non aveva scalfito minimamente il dolore! Questa del gruppo può
essere una possibilità... Prego, prego, senz'altro, ma c'è una cosa
che preme in questa vicenda: il comandamento “onora il padre e la
madre” che non può fare della mia persona “corban”, anche se
l'ho desiderato e lo desidero. Necessità..