lunedì 29 aprile 2013

Per il centro storico


Ieri pomeriggio, verso le tre, sono andata a fare una passeggiata in centro: obiettivo, comprare l'auricolare per il cellulare. Prima sono andata a Sottoripa. Non c'era tanta gente in giro, il tempo teneva ancora. Qualche turista passeggiava dirigendosi verso il porto antico, gremito di bancarelle. Prima delle quattro, avevo già terminato la mia missione: l'auricolare funzionava perfettamente. Mi sono diretta verso Brignole passando per via san Lorenzo. Là c'era sicuramente molta più gente. Quanti turisti quest'anno! Davanti alla chiesa c'era il solito uomo o ragazzo, vestito da frate che levitava! È uno che offre lo schow della levitazione. Ci sarà pure qualche trucco! Tutte le sante domeniche, alcune p
ersone, raggruppate davanti a lui, estasiate, cercano di scoprire il modo con cui rimane in levitazione. Invano. Lui non parla, sta solo lì, e basta. La gente lo guarda e poi, paga dello spettacolo, va avanti. In via XX Settembre, invece, c'era poca gente. Camminavo in fretta. Oggi era la giornata della stranezza...
Dopo aver fatto un salto in un grande negozio di Brignole alla ricerca di un cavo USB che poi non era quello giusto, sono passata per Circonvallazione a Monte. Verso san Nicola ecco uno con i semi-  trampoli... Mah, era proprio il giorno delle stranezze!!!
Sono rientrata verso le cinque e qualcosa, in tempo: ha cominciato a piovere a dirotto... E secondo voi, che tempo farà oggi??? Pioggia, che domande!

domenica 28 aprile 2013

Giornate di pioggia intensa

Giornate di pioggia intensa… Il cielo è cupo e non ha intenzione di far uscire il sole. Sono giornate strane, caratterizzate da un po’ di sonnolenza e di lotta con il proprio io. Di mattina facevo una fatica enorme ad alzarmi: sveglia alle 6.45, per andare a messa nella chiesa di sant’Anna. Ho deciso di andare a sant’Anna per fare una piccola passeggiata e poi, detto fra noi, è una chiesetta tranquilla, in cui l’atmosfera induce al raccoglimento. Prego molto per capire la volontà di Dio nella mia vita. Non è una cosa così semplice. Si sono aperte numerose strade ed io non sono in grado di sceglierne una. Una cosa però l’ho scoperta. In passato avevo considerato il giorn
o in cui mi ero legata al Signore, un giorno in cui in fondo avevo coronato il mio sogno. Meditavo spesso sulla sua autenticità, però, da una parte, qualche volta, lo consideravo come un gesto inevitabile. Non era così, me ne accorgo adesso: il giorno in cui avrei dovuto unirmi totalmente e definitivamente al Signore, si è frantumato spandendo i vetri per ogni dove, in modo doloroso, che ferisce, ma la sostanza è rimasta. Rimango fedele a quella promessa, anche se le occasioni per infrangerle non mancano. Talvolta il silenzio di Dio colpisce il mio cuore che attende il messaggio che cambierà finalmente la sua vita, in modo definitivo. È importante impegnarsi nel compiere la volontà di Dio che, sì, è un progetto concreto da svolgere ma, sostanzialmente rimane il vivere l’amore pienamente. È il modo che muta, però il messaggio è quello. “Prima o poi si farà sentire” mi ha detto qualcuno, ma per adesso è un silenzio spettrale. Nel frattempo, ho deciso di scrivere un libro. Interessante, vero? La mia passione è sempre stata quella di scrivere. Scrivevo fin da quando avevo sette anni. Ricordo il primo diario. Vedevo mia sorella scrivere il suo, per cui volevo tentare l’impresa anch’io. Mia sorella m’incoraggiò e scelsi un quaderno di Braccio di Ferro. Alcune vignette campeggiavano sulla copertina. Qualche volta ho ripreso quel diario e l’ho riletto. La scrittura era acerba, intervallata da disegnini. Le espressioni erano ricopiate da mia sorella, invero, che era un po’ il mio modello, essendo più grande di me di cinque anni. Lei leggeva quello che scriveva nel suo ed io riproducevo nel mio… Interessante, vero? Eppure è stato un bellissimo esercizio che mi ha aiutato nel tempo: infatti, sembrava che avessi più predisposizione per i numeri, tuttavia amavo molto leggere. M’immergevo nella lettura di ogni libro, tanti dei quali sono rimasti nella mia memoria e hanno formato il mio modo di pensare e  valutare le cose. I libri sono strumenti molto importanti. Questo mi riporta alla mente a un episodio letto su un libro intitolato “La casa di tutti”. Non era certo un racconto. Non ricordo chi era l’autore, so che era un prete che aveva meditato parecchio sulla morte, anche in seguito alla sua visione, certificata dalla Chiesa, della mamma morta. In questo libro aveva meditato sulla grande responsabilità di chi scrive racconti non ortodossi: molti di coloro che hanno letto questi, al momento della morte, erano andati in Purgatorio o all’Inferno, a causa della loro prevaricazione. Colui che scrive deve stare molto attento al contenuto del suo libro, dovrà poi scontare i suoi errori nell’aldilà.

giovedì 18 aprile 2013

Volontà di Dio

È scoppiato il caldo primaverile, giornate straordinarie di sole e caldo! Domani dovrebbe venire nuovamente il maltempo, ma provvisoriamente. Queste giornate luminose invogliano a uscire e danno il buon umore. Domenica, nel pomeriggio, sono andata a fare un giro per le alture. Da san Nicola fino a piazza Manin, ho percorso la strada superiore, quella di via Domenico Chiodo. Da là si poteva ammirare un paesaggio stupendo. Sento una pace meravigliosa. Il sole
era ardente e brillava sulle foglie color smeraldo appena spuntate. Prego tantissimo, domando a Dio qual è la sua volontà nella mia vita. Stare vicino a lui è la cosa più bella…ma cosa desideri nella mia vita?

sabato 13 aprile 2013

La volontà di Dio


Non sto chiedendo altro di farmi conoscere la volontà di Dio. Arriverà il mio momento, il momento in cui anch'io potrò gettarmi a capofitto nella piscina di Siloe. Spero venga presto questo momento, ma nel frattempo prego molto per conoscere la sua volontà, perché è importante questo. A Cagliari ho conosciuto una persona religiosa che era disponibile a cambiare il corso della mia vita, ma il mio desiderio è semplicemente fare la volontà di Dio. È lui la persona più importante della mia vita, quella che ha la priorità su tutto e che comanda le mie scelte, non già perché costretta, ma perché lo amo e mi dispiacerebbe fare qualunque cosa lo possa offendere. Prego, vado ogni giorno a messa, chiedo di rendere manifesta la Sua volontà, ma per adesso Lui tace. Il mio ottimismo è messo a dura prova, ma regge ancora più di tutto, talvolta penso fin troppo. Metto troppo entusiasmo su ogni cosa, con il rischio di rimanere delusa... Speriamo bene...

venerdì 12 aprile 2013

Un'amicizia


Tornata a casa, ho ripreso il mio tran tran e la pioggia di sempre. È stato piacevole e mi ha atteso una sorpresa, un'amicizia nuova maschile. Mi piace avere amici e mi deprime chiudermi nel guscio di casa mia. Mi fa piacere avere le amicizie che ho, ma mi piacerebbe ampliarle... Vediamo cosa succederà, sono le sorprese di Dio che da una parte sconvolgono i tuoi piani o ciò in cui hai sempre creduto, ma che per questo sono ancora più adorabili!

Quindi eccomi di nuovo nelle chiese di Genova, vuote. A Cagliari non si poteva quasi entrare! Sabato sera siamo andate con mia zia al santuario di Bonaria per assistere alla veglia pasquale: la chiesa era stracolma! Una cosa stranissima mai vista! O meglio, non a Genova. A Cagliari vi è l'usanza di far entrare dalla porta principale la statua del Cristo risorto al momento del Gloria. Non avevo mai visto questa cosa! Ad ogni modo, chiese vuote o piene, mi ha fatto molto piacere rivedere le chiese genovesi, immerse in una nebbia fitta... e già, sorpresa di oggi... mi piace la nebbia, ma il sole sta diventato sempre di più un miraggio... Poi arriverà il caldo e sospireremo questi giorni...

Viaggio a Cagliari


Oggi  è una giornata nebbiosa. Il sole si lascia veramente desiderare. Stamattina sembrava di essere piombati direttamente nella Pianura Padana. Non si vedeva da un palmo di mano. Vedere Genova avvolta da questo alone fa un po' impressione, ma è pure romantica. 
Per Pasqua sono andata a Cagliari con l'aereo. Era la prima volta che prendevo l'aereo. A Genova il tempo era piuttosto brutto e freddo, ma a Roma il cielo si è un po' aperto ed era decisamente più caldo. Prima volta che ho preso l'aereo, l'Alitalia. Curioso. È stata un'esperienza straordinaria. L'aereo si è avvicinato alla pista di decollo e ha preso velocità. Si è staccato da terra ed ecco che si vedeva leggermente l'arco della Liguria, nonostante le nuvole. Il decollo è la parte più bella del viaggio, mi piace molto ciò che bloccherebbe altre persone: il decollo, soprattutto quando prende velocità per staccarsi da terra. Straordinario! A Cagliari ci attendeva il sole, un sole caldo, ma non ancora risoluto: nell'arco della settimana e mezzo, il sole si è alternato ad una pioggia battente che però non dava più di tanto fastidio perché senza dubbio era molto più caldo. Ho conosciuto le mie cugine: dopo 33
anni ci siamo incontrate nuovamente. Il soggiorno è stato piacevole, nonostante abbia sofferto agli inizi il cambiamento d'aria. Tutti davano la colpa all'aereo perché era la prima volta che l'avevo preso: Genova – Roma, Roma – Cagliari. Ho avuto il tempo di gustare l'ebbrezza di due decolli in un sola volta. Non era però quello. Era proprio l'aria, perché il viaggio di ritorno non mi ha fatto alcun effetto.
Anche Cagliari è bella, però mi piace più Genova: quel suo affacciarsi sul mare dai monti è straordinario ed unico. Mi è venuta subito nostalgia della mia città, dei luoghi che frequento di solito e pure della gente. Sarà l'inflessione, l'accento... ma quando domandavo dov'era una via che non conoscevo, non mi capivano mai! È stato utile il navigatore, ma non avevo ancora compreso bene come funzionava! È stata un'esperienza entusiasmante! Pioggia, sole, pioggia, sole, tante passeggiate vicino al mare e finalmente è giunto il momento di tornare a Genova. Il nostro aereo ci aspettava per le 18.40. A Cagliari quel giorno c'era il sole ed era caldo. Non stavo più nella pelle e non mi sembrava nemmeno vero: quella sera sarei tornata a casa. E a Genova ci aspettava il diluvio... Buio e pioggia a catinelle e senz'altro più freddo di Cagliari. Un tassista veramente gentile ha raccolto i nostri bagagli e li ha trasferiti nel bagagliaio del taxi. Bravo e gentile, ci ha portato fin sotto casa con la paura che prendessimo acqua. Pioggia a catinelle, ma finalmente i miei piedi poggiavano sulla mia terra. Ricordo vagamente che, quando Giovanni Paolo II scendeva a terra dall'aereo, baciava la terra. Ebbene, lo avrei fatto anch'io!