mercoledì 5 ottobre 2016

Freddo


Il mio cuore sente una canzone che lo fa tuffare in un passato lontano, quando ancora erano presenti alcuni volti cari..                                              . Risultati immagini per freddo

Sogno o son desta? Pare che tra stasera e domani venga il freddo. Sono contenta, amo il freddo, non so spiegarmi perché, lo amo e basta. Spesso mi sono risposta che il motivo potesse essere il fatto che io sia nata d'inverno, ma amo l'autunno e l'inverno, così come d'altronde la primavera mi dà tanta pace e gioia. Mi piace l'avvicendarsi lento delle stagioni, ma anche il repentino mutare. Ecco il vento che gioca con le foglie, le colora di un rosso acceso e poi le porta lontano, dove noi non sappiamo. Mi piace vedere l'asfalto lucido di pioggia, il grigio delle nuvole attraverso il vetro delle finestre, il buio che, come un sipario, scende sulla città. Magari venisse la neve quest'anno! 

domenica 2 ottobre 2016

Speranza

La magia del giorno che nasce, lentamente, colorando i palazzi, brillando nel mare...
Il silenzio avvolge tutto con il suo tepore e la sua pace.
Ho una speranza dentro il cuore che pare indistruttibile, capace di credere anche l'impossibile. E ho la sensazione che ogni tanto si affaccia furtiva che forse semplicemente sono pazza...!!! tuttavia non riesco a non credere in Dio, lui è la mia forza, la mia speranza, sempre...

lunedì 4 luglio 2016

Il tempo

Mattino... un mattino come tanti, estivo. È domenica: si vede dalle strade deserte, dal silenzio insolito che avviluppa la città. Il cielo sopra la mia testa è screziato di bianco, un piccolo velo destinato a sciogliersi sotto l'ardore dei raggi di sole. 
Passo dopo passo, con passo spedito attraverso le strade. Mi rimbalzano i pensieri degli altri nella mia mente, si riflettono alla luce del sole come le rondini che solcano l'aria, come un mare inesplorato, verso sentieri e lidi sconosciuti. Garriscono felici, rincorrendosi velocemente, riportando le menti a compiere un viaggio indietro nel tempo, nel silenzio del mattino. Sentimenti profondi, pomeriggi assolati, la speranza dell'estate e del riposo... ma poi il desiderio di ricominciare la solita routine, di rivedere i banchi di scuola e sentire il freddo dell'inverno sotto la coltre dei maglioni, sperando che quel cielo bianco si decida a lasciare piccoli fiocchi bianchi, simili a cotone. Così trascorrono le giornate, veloci, rotolando sul filo dei miei pensieri, facendo viaggi avventurosi nel passato, nel presente e nel futuro, velocemente, come solo il pensiero può fare.
Il giardino inondato di luce mi riporta a tanti anni fa. Davanti a me, non c'è più mio papà che giocava a calcio. Mi piaceva fare evoluzioni, il pallone andava avanti e indietro, in un ritmo costante mentre talvolta il gatto si prendeva la briga di cercare di rubarcelo per attirare la nostra attenzione. Il pallone, troppo grosso, lo travolgeva e il gatto rinunciava ai suoi tentativi, limitandosi a seguirlo con lo sguardo sperando che prima o poi quel ritmo si spezzasse. E poi il banchetto, il profumo e i suoni dell'estate, la tranquillità dei pomeriggi spezzati dal maltempo, dal fragore delle piogge e il desiderio di sentire freddo, di rivedere il cielo coprirsi del suo manto bianco.... Così il tempo trascorre, come un fiume verso la valle, inciampando nelle pietre, spumeggiando felice... Corri, tempo, corri verso l'eternità, quell'eternità che incuriosisce e che suscita timore... sempre...

martedì 14 giugno 2016

Amore

“Ciò che è più importante nella mia vita sei tu, Gesù” mi ripetevo nel silenzio della chiesa, davanti al Tabernacolo. Sì, decisamente sei tu, ma la mia vita spirituale non mi piace, ancora troppo poco impegno, bisogna che io faccia di più, ma cosa?
All'offertorio recito l'offerta al Cuore di Gesù, la mia offerta completa di tutta la giornata. Capisco che la carità, l'amore deve diventare il centro della mia vita, saper offrire ogni istante, ogni attimo. Da tempo avevo pensato a dedicarmi al volontariato, ma sempre la solita storia: la mia precarietà. “Adesso”, ripeto al mio cuore.
Vedo la mia impotenza, la mia incapacità e i desideri, le aspirazioni troppo grandi e troppo audaci. Voglio fare del bene. Troppe volte si è costretti a passare davanti a chi mendica senza poter dare nulla, a volte ho paura che il mio cuore alla fine si indurisca e non provi più niente nei confronti dolore umano. Imploro che non avvenga mai questo, sarebbe la tragedia più grande. Non so per quale motivo mi viene in mente santa Teresina: la santità è vivere con amore ogni istante della propria vita, abbandonarsi nelle mani del Padre. È così. L'amore ha bisogno di uscire dal cuore, sempre. Non può rimanere chiuso nelle sbarre di una prigione fatta tutta di illusioni. Capisco comunque che nessuno di noi può concretizzare nella propria vita questo se non con l'aiuto dello Spirito Santo. Deve essere solamente lui a cambiare il mio cuore, ad amarlo davvero...
Dammi oh Signore questa forza.

venerdì 10 giugno 2016

La mia vita...e adesso?

Oggi c'è un sole meraviglioso dopo la burrasca di ieri. Dovrò nuovamente prendere i libri e ripassare, almeno le Indicazioni Nazionali per non essere colta impreparata in caso ricevessi la bella sorpresa di aver passato lo s
critto del concorso statale. Mi sto rilassando davvero... finalmente. Dentro il mio cuore ho un desiderio profondo di riflettere sul vangelo, di impegnarmi sul serio nel cammino spirituale. Certo la precarietà della mia situazione lavorativa influisce non poco sulla mia condizione spirituale in quanto non posso programmare altri impegni e le forze si esauriscono nell'abituarmi in situazioni sempre nuove e mutevoli. Se avessi una certa stabilità anche lo spirito ne avrebbe di sicuro un giovamento.
Mi rinfranco ripetendomi che c'è chi sta peggio di me e allora vado avanti, prego, vado a messa, il mio cuore si riempie di gioia... e senza nemmeno volerlo di speranza. La speranza è una costante del mio cuore e del mio carattere, non ci posso fare nulla. Mi sono accorta che molto spesso, anche quando una certa qual cosa è palesemente negativa, io spero e credo che in questa ci sia un barlume di positività e a volte ci sbatto rovinosamente il naso! Mi ripeto spesso di essere più realista, la mia mente è scientifica, riesce ad analizzare le cose mettendo sulla bilancia gli elementi positivi e quelli negativi, tuttavia c'è questa parte di me che scatta da sola che crede che tutto volga al meglio.
La mia preghiera costante è impegnata a “mettere Dio con le spalle al muro”, cioè a strappargli quelle risposte di cui assolutamente ho bisogno. Capisco tante volte che vorrei che i miei desideri coincidessero con la sua volontà. Spesso non è così, per cui mi sento disorientata... ad un certo punto sembra condurmi per una strada e poi, tutto ad un tratto, quando ne ho assaporato la bellezza, cambia tutte le carte in tavola e non riesco a capirci più nulla... annaspo, prego, rimango disorientata. In seguito, nei momenti di silenzio davanti al Tabernacolo, comprendo di non essere assolutamente abbandonata al suo volere, eppure comprendo che per quanto mi affanni, lui possiede tutte le risposte e il percorso che lui traccia per me, è sicuramente quello migliore per me, IL PERCORSO...  Eh sì, spesso desidero fare la mia volontà... o almeno penso di leggere bene fra le righe che lui scrive sul quaderno della mia vita, ma non è così. Dio ha un modo così originale che affascina ugualmente. È un po' come quando si guardano quei dipinti di cui non si comprende nulla se non  i colori sgargianti di cui sono fatti e si rimane per ore ed ore per cercare di capirci qualcosa... perché quel qualcosa attira la nostra attenzione... e  i colori sgargianti sono meravigliosi, anche se non ci si capisce nulla. Dio è l'artista per eccellenza, sa creare capolavori che noi non immagineremmo... ma so che adesso gli sto chiedendo sempre prove e segni... magari anche sbagliando, ma in alcuni momenti non ne posso fare a meno. Spesso Dio mi ha risposto anche in questo modo, in maniera autentica... sembra strano ma è così...

lunedì 6 giugno 2016

Confessioni

La scuola sta ormai finendo: gli ultimi giorni sono quelli più duri perché i ragazzini sono più nervosi ed eccitati. Domani avrò una giornata pesante di sette ore, ma sarà l'ultima: quattro ore al mattino, pranzo di corsa a base di focaccia e poi altre tre ore comprendenti la mensa dei ragazzi. 
Che pena in questi giorni! Tra lo studio intenso nei ritagli di tempo e la scuola con tutta la sua carrellata di orari al mattino, riunioni al pomeriggio, il mio cervello non aveva più la forza di impegnarsi nella preghiera ed ovviamente non riuscivo a superare i difetti che mi ero proposta di sconfiggere... o almeno raggiungere il traguardo del miglioramento. Quindi le confessioni penose, sempre sulle solite cose... vergognose, perché in realtà non mi impegnavo su quello che il sacerdote mi consigliava di fare. Dal 31 maggio il riposo dallo studio ha fatto in modo che la mia mente si rilassasse un po' di più. Sono comunque stanca, però sto vivendo nuovamente il clima di attesa classico dei concorsi e mi posso impegnare un po' di più nella preghiera. Chissà come sfocerà questa volta. Non mi aspetto nulla.

Domenica sono riuscita finalmente a confessarmi dopo la messa. Sono uscita dal confessionale con il cuore libero. Ogni giorno vado a messa, resta il mio primo impegno, quello quotidiano. Non importa che mi alzi molto presto, il mio desiderio di partecipare alla messa è davvero molto grande e in effetti è quello che riesco a soddisfare sempre, è stato così anche quando lunedì ho dovuto affrontare il concorso. La prima cosa che ho fatto quando sono tornata a Genova, è stata quella di precipitarmi alla chiesa dei Cappuccini per assistere alla santa messa. La mia giornata ruota sempre intorno a questo... 

Stamattina sono andata a messa a s. B. Sono arrivata prima e quel silenzio ha avviluppato dolcemente il mio cuore che si è sentito invaso dalla presenza piena di pace di Gesù. Una dolcezza infinita. Ho capito che anche quei momenti di silenzio davanti al Tabernacolo sono fondamentali e che ne vale davvero la pena alzarsi all'alba non solamente per assistere alla Celebrazione Eucaristica, ma per gustare quei momenti di raccoglimento durante i quali nessuno parla se non la profondità del proprio cuore. Signore, mio Dio, grazie!

venerdì 22 aprile 2016

Vacanze

Siamo arrivati finalmente a venerdì. C'è il piccolo ponte del 25 aprile. Purtroppo da ieri ho il collo bloccato. Non è un torcicollo, ma è un nervo infiammato. Non riesco proprio per niente a muoverlo. È un dolore tremendo. Stamattina ho cercato di offrire questo dolore unendolo alla passione di Cristo. Non è stato così semplice, la mia mente infatti spesso andava per conto suo. Non riuscivo a non distrarmi. Ho cercato allora di offrire anche la mia distrazione. Non stavo per niente bene. E la prossima settimana sono molto impegnata nella scuola. Questa settimana infatti, mi hanno affidato una classe intera. Da una parte è un bene, dall'altra è capitato proprio che stessi male . Tuttavia la settimana è finita, nonostante tutto . E poi, combinazione, arriva il fine settimana il tempo diventa bruttissimo, allerta gialla. Sembra che lo faccia apposta . Naturalmente sfrutterò questi giorni di libertà per studiare per i concorsi. Questa è una grande grazia, avere questo tempo. Sto registrando questo mentre ho la borsa dell'acqua calda al collo. Sento così caldo! Spero che mi passi presto. Infatti faccio fatica a dormire durante la notte. Non sono più riuscita a scrivere i miei impegni giorno per giorno, gli impegni presi durante la meditazione. Tuttavia me li sono fissati nella mente ed è stato un po' come scriverli. Impegnarsi nella vita spirituale assume un significato molto importante. Infatti rende la vita più serena, più tranquilla. Sono felice.

lunedì 18 aprile 2016

Primavera


Oggi la scuola è chiusa per via delle elezioni. Un po' di riposo , uno studio  più rilassato, in un tempo  più disteso. C'è un profumo delizioso nell'aria, di primavera,  è il profumo dei fiori. Questa settimana sarà comunque impegnativa: lavorerò tutti i pomeriggi. C'è un vento terribile  che spazza via tutte le nuvole dal cielo. È rimasto un cielo privo di nuvole, azzurro che lascia intendere la gioia e la pace delle domeniche tranquille primaverili. Passerà veloce questo tempo, tornerà il tempo degli esami e finirà quello della preparazione. Intanto sono riuscita anche a leggere un libro che una mia collega mi ha imprestato. Un libro bellissimo pieno di emozioni e soprattutto racconta di una storia realmente accaduta. Quando finirò di leggerla sicuramente rifletterò su di essa e ne parlerò anche qui. È una storia piena di emozioni, di attualità. Infatti tratta dell'integrazione di due bambini etiopi adottati dalla famiglia e quindi racconta con coinvolgimento le difficoltà che la famiglia dovrà incontrare e superare. Racconta però anche le gioie, le emozioni , sia dei  bambini che di tutta la famiglia. Questo racconto coinvolge perché racconta di una storia vera. Domanda, interpella,  chiede di coinvolgere la vita, la mia vita in modo concreto.

domenica 17 aprile 2016

Ed eccomi

Ed eccomi nuovamente dopo tanto tempo in questo blog. Posso dire di essere super impegnata tra lo studio, il lavoro... non è semplice coniugare tutti gli impegni. Una certa parte della giornata l'impiego nella preghiera: messa, Lodi, Rosario, Vespri. Purtroppo recita le preghiere o assisto alla Santa Messa in modo abbastanza distratto. Tutto questo mio malgrado. Vorrei partecipare di più, attivamente alla Santa Messa. Tante volte mi ritrovo a pensare ad altro. La mia mente vola, penso al mio lavoro, a quello che dovrò proporre ai miei alunni. E non sono contenta. Vorrei e chiedo una vita spirituale più intensa. Quello che volevo cambiare maggiormente nella mia vita spirituale, era la presenza soprattutto della meditazione. Sono convinta che senza la meditazione, la mia vita attiva cristiana non riesci ad ingranare. Per tale motivo ho sentito maggiormente l'esigenza di impiegare parte del mio tempo alla meditazione. Il sacerdote che mi ha confessato la scorsa settimana, mi aveva proposto di segnare, di scrivere il mio impegno sulla carta. Dapprima ho trovato un po' di difficoltà a impegnarmi, ma poi tutto è diventato più naturale, e sono riuscita quasi ogni giorno a segnare la mia meditazione, o almeno la parte più importante di questa.
Incredibilmente mi sono resa conto che riuscivo a farlo, non toglievo il nulla né allo studio né al lavoro. Appurare questo per me era molto importante. Lo studio serve per i concorsi e il programma è molto ampio, non posso perdere tempo. La cosa che mi manca di più è che mi fa sentire meglio quando la faccio, è questa: scrivere nel mio blog. Ho trovato anche a questo un'alternativa: io parlo, il cellulare scrive. Certo, non è la stessa cosa. Il fatto di scrivere è tutta un'altra cosa. Puoi rileggere quello che hai pensato, ritrattare, riscrivere. In mancanza di altro però è meglio così , almeno i miei blog non rimangono in bianco ed il mio desiderio di scrivere rimane in parte soddisfatto. Speriamo che concorsi vadano a buon fine e così finalmente riesco a trovare un punto fermo nella mia vita, in modo che possa dedicarla anche agli altri senza più pensare al mio sostentamento.

domenica 7 febbraio 2016

Eccomi...

È da molto che non scrivo più ma ho avuto molto da fare: due concorsi da preparare e il lavoro. Sono capitate molte cose, quanta fatica! Se ci ripenso...
Non è ancora finita, ma spero che adesso sia un poco più facile. 
A fine settembre ho accettato l'incarico di una supplenza inizialmente breve, di circa un mese, in una quinta di scuola primaria. Stavo praticamente riprendendo un ciclo che avevo lasciato tempo fa. È curioso: quando anelavo a lavorare nuovamente nella scuola primaria, sono finita con i bimbi della primavera, e quando desideravo riprendere con i bambini della scuola dell'infanzia, sono finita con quelli della primaria. Davvero curioso! Il modo di fare di Dio è sorprendente e alquanto imprevedibile. Ho accettato l'incarico e ho pensato che Dio desiderasse questo per venire incontro alla mia salute. In effetti la scuola primaria mi ha fatto prendere di meno il raffreddore: i bambini sono più attenti a non starnutirti addosso e comunque non sono come i piccoli che si devono coccolare e rassicurare.
Agli inizi l'incarico pareva abbastanza facile e non mi sembrava vero. Le quinte sono sempre molto particolari, gli ormoni cominciano a circolare e il carattere dei ragazzi cambia leggermente. Poi gli orari: purtroppo quelli molto difficili da seguire riguardo alla mia malattia...
Forse a causa della confidenza che è nata o dei problemi insorti negli ultimi tempi nella sua vita, un ragazzino ha cominciato a fare cose strane. Per me è diventato davvero pesante, talvolta umiliante. In questo clima di pesantezza e di difficoltà, sono riuscita ugualmente ad andare a R. per il 4 novembre per fare lo scritto del concorso. Mi ha giovato il fatto che c'era il ponte del 2 novembre. Sono riuscita a riposarmi, inoltre sono riuscita a prenotare una stanza singola in un istituto di suore. Per cui quel giorno ci sono arrivata abbastanza riposata. Il 4 novembre ho fatto la prova: hanno fatto svolgere sia la preselettiva che il tema, dicendoci che se non avessimo superato la preselettiva (somministrata dopo un tema di tre ore), non avrebbero neanche guardato il tema. La prova era difficile, però trattava di argomenti inerenti alla legislatura, alla didattica e pedagogia. Bisognava sapere alcune leggi a memoria! Tuttavia è andata: sono uscita convinta di non essere passata... Invece poi la sorpresa: con poco ma sono passata! L'ho saputo il 29 dicembre per caso ?

I  giorni dopo il ritorno da R., sono stati un po' più leggeri a scuola ma poi, verso il 15 dicembre la situazione è capitolata. Si è fatta ancora più pesante, tra vari problemi che non hanno coinvolto me direttamente e che, per ovvi motivi di riservatezza, non posso raccontare. Coincideva con l'uscita inconsapevole delle due date degli esami: quello di P. era per il 4 febbraio. Non sapevo di aver passato anche quello di R., ma il fatto dell'inasprirsi delle difficoltà e della stanchezza, mi hanno fatto decidere di non rinnovare più la supplenza e porvi finalmente fine. Era diventata una situazione insostenibile: perché sottostare a quello stress quando avrei potuto porle fine e il mio mandato sarebbe scaduto il 24 dicembre? Il 29 dicembre ho saputo ufficialmente di aver passato anche quello di R. Non so perché il buon Dio l'ha permesso, visto poi come è andata... Un mese intenso di ripasso, di fatiche... di lavoro... Già, perché nel frattempo proprio il 28 dicembre, mi è arrivata la convocazione di una supplenza in una scuola vicino a casa: riguardava una cattedra di potenziamento. Sicura che non ci sarebbero state più chiamate, consapevole che forse sarebbe stato un lavoro più leggero, ho accettato, ho provato a mandare i miei documenti e alla fine mi hanno accettato e ha avuto inizio il mio nuovo lavoro, in un ambiente sicuramente più sereno e tranquillo. 

Pochi giorni fa, quindi, ho dato le preselettive di P. e l'orale di R. Riguardo a R, avevo però, una strana e spiacevole sensazione, una paura paralizzante, come se dovesse accadere chissà che cosa. Non mi era nemmeno successo in quello statale e durante la maturità ci ero andata molto serenamente. Sentivo che per me sarebbe stato difficilissimo. Così è stato: stanchissima, dopo tante notti in bianco, soprattutto dopo l'esame di P, sono andata a dare l'orale con la consapevolezza di non avere la forza nemmeno di spiegarmi, con uno scoglio enorme davanti a me da superare, emotivamente e fisicamente. Ho avuto una reazione molto curiosa e insolita... Risultato: all'esame di R. non sono passata, mentre in quello di P, presenti tantissime candidate, ho passato le preselettive posizionandomi tra le prime 130 su 400 che avevano fatto meglio delle 1500... Adesso continuerò il mio incarico statale alla S. e a studiare per questo concorso... Speriamo in un clima di minor stanchezza!