Oggi c'è un sole meraviglioso dopo la burrasca di ieri. Dovrò nuovamente prendere i libri e ripassare, almeno le Indicazioni Nazionali per non essere colta impreparata in caso ricevessi la bella sorpresa di aver passato lo s
critto del concorso statale. Mi sto rilassando davvero... finalmente. Dentro il mio cuore ho un desiderio profondo di riflettere sul vangelo, di impegnarmi sul serio nel cammino spirituale. Certo la precarietà della mia situazione lavorativa influisce non poco sulla mia condizione spirituale in quanto non posso programmare altri impegni e le forze si esauriscono nell'abituarmi in situazioni sempre nuove e mutevoli. Se avessi una certa stabilità anche lo spirito ne avrebbe di sicuro un giovamento.
Mi rinfranco ripetendomi che c'è chi sta peggio di me e allora vado avanti, prego, vado a messa, il mio cuore si riempie di gioia... e senza nemmeno volerlo di speranza. La speranza è una costante del mio cuore e del mio carattere, non ci posso fare nulla. Mi sono accorta che molto spesso, anche quando una certa qual cosa è palesemente negativa, io spero e credo che in questa ci sia un barlume di positività e a volte ci sbatto rovinosamente il naso! Mi ripeto spesso di essere più realista, la mia mente è scientifica, riesce ad analizzare le cose mettendo sulla bilancia gli elementi positivi e quelli negativi, tuttavia c'è questa parte di me che scatta da sola che crede che tutto volga al meglio.
La mia preghiera costante è impegnata a “mettere Dio con le spalle al muro”, cioè a strappargli quelle risposte di cui assolutamente ho bisogno. Capisco tante volte che vorrei che i miei desideri coincidessero con la sua volontà. Spesso non è così, per cui mi sento disorientata... ad un certo punto sembra condurmi per una strada e poi, tutto ad un tratto, quando ne ho assaporato la bellezza, cambia tutte le carte in tavola e non riesco a capirci più nulla... annaspo, prego, rimango disorientata. In seguito, nei momenti di silenzio davanti al Tabernacolo, comprendo di non essere assolutamente abbandonata al suo volere, eppure comprendo che per quanto mi affanni, lui possiede tutte le risposte e il percorso che lui traccia per me, è sicuramente quello migliore per me, IL PERCORSO... Eh sì, spesso desidero fare la mia volontà... o almeno penso di leggere bene fra le righe che lui scrive sul quaderno della mia vita, ma non è così. Dio ha un modo così originale che affascina ugualmente. È un po' come quando si guardano quei dipinti di cui non si comprende nulla se non i colori sgargianti di cui sono fatti e si rimane per ore ed ore per cercare di capirci qualcosa... perché quel qualcosa attira la nostra attenzione... e i colori sgargianti sono meravigliosi, anche se non ci si capisce nulla. Dio è l'artista per eccellenza, sa creare capolavori che noi non immagineremmo... ma so che adesso gli sto chiedendo sempre prove e segni... magari anche sbagliando, ma in alcuni momenti non ne posso fare a meno. Spesso Dio mi ha risposto anche in questo modo, in maniera autentica... sembra strano ma è così...
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