Ieri, vedendo il film sul 28 su Sant'Antonio Maria Claret, ho riflettuto su me stessa... Come vorrei testimoniare Cristo agli ultimi, avere carità verso il prossimo come l'aveva lui! Mi sono profondamente commossa, anche perché il film ha dimostrato come tanti schiavi venivano trattati in modo disumano, fino ad essere impiccati per intimidire Claret e quindi desistere nella sua opera di carità. I santi danno fastidio, interrogano, scuotono le coscienze. Sono convinta che bisognerebbe vedere molti più film di questo genere che mostrino che si può vivere la vita in modo differente, dandole un significato sublime. E mi sono sentita chiamata in causa anch'io. Che desiderio profondo di imitarlo!
Certamente il cammino di santità non è facile, ma come diceva il vangelo di oggi, senza di Lui non possiamo far nulla. Egli mi donerà la grazia per diventare santa, per testimoniare Gesù nella mia vita. Capisco che è opportuno crescere in contemporanea sia umanamente che spiritualmente. Bisogna essere liberi dal passato, dalle catene che mi tengono imprigionate in condizioni che io non ho chiesto e che Dio ha permesso nella mia vita. Spezzare quelle catene è difficile, ma non impossibile, perché Dio è onnipotente. Ho sperimentato nella mia vita che Lui mi ha liberato o ottenuto ciò che avevo chiesto per servirlo meglio, ma il cammino di santità, essendo un cammino di umiltà, rimane molto nascosto, sembra di essere sempre allo stesso punto, o peggio, di essere tornati indietro.
Io voglio però seguire Gesù, che mi dia la forza, la speranza, la fede, la carità necessarie per farlo!