Ciao papà. Questi che scrivo adesso,
sono i pensieri che come una marea lambiscono la mia mente quando
sono ai piedi della tua tomba. Tu adesso puoi sapere l'importanza e
la motivazione di certe mie scelte e come il mio cuore sia rapito dal
fascino dell'eternità. Sai che amo profondamente la mia vita e la
voglio vivere con intensità e passione, anche i momenti più
difficili e tristi. Per questo motivo amo e desidero la vita eterna:
se già è così bella questa terrena, chissà come sarà quella
dell'aldilà? Certo che mi manchi, ma sapere di avere qualcuno a me
molto caro già in cielo, mi sembra di possedere una protezione super
alla quale spesso mi rivolgo e “pretendo” come figlia. Uomo di
mare, abituato a navigare, hai comandato la tua navicella in mezzo ai
marosi, fiero nelle tempeste, pieno di dignità di fronte alla
malattia. Noi abbiamo spesso un concetto sbagliato di dignità: non è
fare lavori “nobili” alla scrivania, essere ricchi di denaro e di
stima degli altri: la dignità è saper affrontare con coraggio la
vita, anche quando siamo apparentemente senza forza e appoggio umano.
Quanti santi lo hanno dimostrato! Questo dovrebbe aiutare a farci
riflettere e persino consolarci...
Grazie, papà, di esistere... Già,
perché anche adesso sei presente, accanto a me, in modo diverso ma
non meno intenso.
Alessandra
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