Apparentemente è una “giornata no” ma che mi ha dato spunto di riflessione. Sono uscita di casa presto, alle 6.45 con la mia sciarpa sampdoriana al collo che non poteva mancare dopo la vincita del derby, e sono riuscita a prendere il 36 al volo! Alle 7 ero già a Spianata. Ho fatto una piccola pausa per fare quelle due fotografie e poi ho preso l'ascensore. Ha un fascino particolare la città a quest'ora, ancora immersa nel buio. La messa è durata più del previsto perché ha scelto il canone più lungo ma ero tranquilla perché il 15 che parte dopo quello che prendo io, di solito arriva prima dell'altro autobus che ha orari molto più radi (ogni 20 minuti) ed invece... Saranno i semafori rossi, sarà il traffico, è arrivato quando ormai l'altro autobus era già passato. Già avevo brontolato, mi è scappato un “belandi” perché un ragazzo (forse ero trasparente) mi premeva contro i sedili...
Ma io, pur essendo leggera, non potevo di certo andare in braccio a quelle signore che stavano sedute!
Mi sono pentita di quel “belandi” ma ormai era fatta. Autobus passato, quasi 15 minuti di attesa. Vado avanti e indietro recitando il rosario e m'immergo nella meditazione e là nascono i fiori. Sono questi piccoli contrattempi che bisogna saper offrire al Signore in silenzio, quelle piccole cose che sconvolgono i nostri piani. Accettata l'offerta! Mi metto a f? Ormai il “belandi” è già uscito!
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