Domani è la solennità dei santi.
Ieri, finalmente, ho conosciuto il signor Salvatore. Sono contenta di
cominciare questo lunedì: l'orario non è pesante e aiutare una
persona è una cosa meravigliosa. Rendersi utile, suscitare il
sorriso in una persona riempie il cuore di speranza. Sono giornate
così strane, sento la felicità invadere il mio cuore, lentamente,
come se fosse sangue che scorre nelle vene, riscaldandoti.
Ultimamente mi reco al cimitero spesso. Sento l'esigenza di
ritrovarmi ai piedi della tomba di mio papà. Il cimitero è più
frequentato recentemente: tanta gente viene a mettere a posto le
tombe dei loro cari. A volte mi chiedo se meditano sulla morte,
spesso si pensa che a noi non accadrà mai, eppure incombe nelle
nostre esistenze come il fatto più certo della nostra vita. Non può
essere altrimenti. Anche stare al cimitero mi dà tanta pace nel
cuore. Ho promesso a mio padre che se lui mi avrebbe aiutato a
trovare un lavoro, gli avrei offerto una santa messa con i miei
soldi. Quante volte sprechiamo il nostro tempo ad odiare, a
raccontare menzogne, a farci del male, e troppo poco lo impieghiamo
per amare e ricreare il nostro spirito, ovvero la nostra parte
eterna.
giovedì 31 ottobre 2013
mercoledì 23 ottobre 2013
Allerta 1 e preghiera
Oggi allerta 1. Il cielo è cupo ma la
pioggia non ha fatto ancora capolino. Forse è per questo che ho
passato una notte un po' agitata, il dolore al nervo della spalla si
è fatto sentire intensamente. Non sono riuscita a prendere sonno
immediatamente. Sentivo i passi degli inquilini del piano di sopra.
Forse anche loro non riuscivano a prendere sonno. Poi, finalmente,
sono scivolata in un sonno pieno di sogni strani ma con un senso
logico. È per questo motivo che non ero al massimo quando mi sono
alzata... Ieri sera mi sono coricata con 144 e dopo la colazione ero
a 488... Forse è stato davvero il tempo. La mia povera schiena mi
doleva: il dolore s'irradia fino alle costole. Ormai sono due mesi
abbondanti che ho questo dolore. Per la prima volta nella mia vita ho
chiesto alla Madonna un po' di salute. Di solito non lo chiedo mai.
Chiedo la forza, continuo a fare quello che faccio di solito, ma
adesso quel dolore mi sta sfiancando. È che non mi lascia dormire
tranquilla... Ho recitato allora un rosario intero, con i venti
misteri, alla Madonna chiedendole proprio la grazia della salute e un
lavoro. Ci crederete o no, mi ha risposto subito: ho ricevuto un sms
che m'informava che avrei cominciato il 4 novembre con quell'anziano.
Più tardi è arrivata mia mamma con un appuntamento gratis con la
neurochirurga la quale le ha detto che mi avrebbe dato qualcosa. Il
bello è che ho meditato proprio sull'importanza della preghiera,
provare per credere!
sabato 19 ottobre 2013
Giornate così...
Oggi è una giornata nuvolosa, bigia.
Si sta avvicinando a grandi passi il mese di novembre, il mese dei
morti. Speravo che venisse anche il freddo, non so per quale motivo
mi piacciono molto l'inverno e la pioggia. Quelle giornate bigie che
intristiscono molta gente, nel mio cuore, creano un'atmosfera
bellissima di protezione, attesa e gioia. Strano ma così. Non ho
ancora ricevuto risposta per il lavoro da quell'anziano: siccome ci
sono molte persone che si occupano del caso, la faccenda è slittata
oltremodo. Forse è stato meglio così, altrimenti non avrei cercato
oltre e invece ho mandato tanti altri curricula tramite internet: mi
ha risposto un'azienda che risiede vicino a dove abito e per un posto
niente male. Vedremo cosa accadrà, non posso aspettare in eterno una
risposta per sole due ore al giorno.
A parte questo nella mia mente
s'affollano mille pensieri. Talvolta quando esco, mi sfiorano la
mente, giocano con lei, la riportano ad un tempo andato. Non ho così
tanta nostalgia da voler rivivere il mio passato, sono contenta
dell'età che vivo e, in queste riflessioni, mi ritrovo piena di
ottimismo, senza smarrimento, rimpianti. Tuttavia, nonostante questa
serenità di fondo, alcune volte ritorno al passato e, tutto ad un
tratto, mi ritrovo in un futuro strano, intriso di meditazioni
profonde che conducono il mio cuore ad interrogarsi sulle grandi
domande della vita.
Ieri ho visto A., una mia cara amica
del passato che ho ritrovato in questo presente strano, intrigante e
allettante. Lei, indubbiamente, fa rivivere i ricordi del passato,
abbiamo riso come una volta, ritrovato parole che ci hanno avvolto
come un balsamo delizioso e tonificante. Non abbiamo fatto grandi
cose, ma sono stati momenti che oserei definire magici.
Tali attimi sono stati accompagnati
dalla presenza costante di mio padre, una presenza ovviamente
invisibile, ma piena di pace e gioia...
Ultimamente infatti spesso mi viene in
mente il cimitero, il pensiero che la vita su questa terra non è
eterna ma è un attimo, un soffio. La Bibbia la definiva come il
fiore di campo che spunta al mattino e avvizzisce la sera. Sì, è un
attimo, un respiro che si perde nel tempo... Eppure l'immagine del
cimitero mi rimanda all'icona dell'eternità della vita e m'ispira
fiducia, desiderio di raggiungerla presto, sebbene con un po' di
timore... Riflessioni profonde allora attanagliano il mio cuore...
Mio papà ha già fatto questo salto verso l'eternità...
giovedì 17 ottobre 2013
giovedì 10 ottobre 2013
Esperienze di lavoro
È da tanto che non scrivo su questo
blog, ma mi sono accadute tante cose! Troppo tempo senza lavoro, non
che fossi scontenta, però avevo veramente bisogno di fare qualcosa.
Di tanto in tanto mi veniva in mente il settembre dell'anno scorso
quando avevo cominciato a fare la badante a quella signora così
carina e simpatica. Era piacevole stare con lei: di origine inglese,
parlava volentieri di tante cose. Si interessava di tutto. Come orari
era un po' pesante, però, nonostante tutto non sono mai andata
veramente mal volentieri. Certo, purtroppo la mia salute era quella
che era e non avere un giorno di riposo ha influito leggermente. Gli
unici momenti un po' “difficili” erano quando di venerdì dovevo
fermarmi per il fine settimana. Per il resto andavo di buon grado.
Era una gioia varcare quella porta ed essere sempre accolta da un
sorriso. Gli anziani hanno molto da insegnare, la loro esperienza è
un tesoro prezioso. La signora si è ripresa presto e purtroppo ho
dovuto lasciare quella famiglia splendida. Poi, più niente. Ho
mandato tanti curriculum, soprattutto quando il concorsone scolastico
era finito, ma non ho avuto alcuna risposta. Ho passato qualche
giorno difficile, ma attraverso la preghiera intensa e la
partecipazione alla santa Messa, sono riuscita a superarli. Piena di
speranza, talvolta troppo, ho aperto a caso l' Ufficio Divino nella
parte delle date in cui si commemorano i santi, ovviamente dopo aver
pregato e chiesto la grazia di farmi conoscere la data in cui avrei
trovato un lavoro. 17 settembre. È uscita quella data. Speravo fosse
nella scuola, ma, passati i primi di settembre, ho pensato nuovamente
agli anziani. Sorpresa! Considerando che tramite internet mandavo
ogni giorno parecchi curriculum al giorno, non mi ricordavo di certo
il nome delle varie aziende contattate. Il 16 settembre suona il
cellulare: era per un colloquio conoscitivo. Il telefono era
squillato più volte e, in verità c'è stato anche un malinteso. Dio
ha messo le cose così in modo che conoscessi queste nuove persone.
Il giorno dopo ho sostenuto il colloquio e, per le condizioni che mi
hanno esposto e che non rivelo per non mettere nei guai l'azienda in
quanto in seguito si sono rivelate delle bufale, ho deciso di
imbarcarmi in una nuova esperienza: il lavoro porta a porta. Si
rappresentava un marchio prestigioso ed onesto e quindi ho deciso di
fare questa prova. I giorni precedenti sentivo dentro il cuore
aleggiare un'aria di attesa che è sfociata in quest'opportunità.
Era un ambiente decisamente maschile ma per me si è rivelato facile
da affrontare. Mi sembrava di conoscerli fin dall'inizio, ero l'unica
donna. L'unica cosa era che non riuscivo a fare contratti. Insistevo
un po', sopportavo le porte in faccia, ma avevo capito da subito che
non sarei mai riuscita ad estorcere un contratto senza il pieno
consenso del cliente. L'ambizione, i soldi, su cui facevano leva i
manager, su di me non attecchivano. Per me era importante ciò che
pensava il cliente, le sue scelte. Il rispetto delle sue scelte era
per me fondamentale. In seguito ho scoperto il resto e perciò ho
deciso di lasciare. Loro pensavano che non riuscissi a sopportare le
porte in faccia, ma non era quello, perché alcuni aprivano e mi
facevano entrare, si parlava: era che per me l'onestà è un punto
fondamentale. Lasciato quel lavoro mi si è presentata un'altra
opportunità forse più consona al mio carattere e vocazione: aiutare
un anziano. È in cantiere, domani dovrei andare a conoscerlo, ma già
penso che se il tutto andrà in porto, sarà una nuova e buona
opportunità.
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