Ogni tanto bisogna fermarsi e riflettere un po’ su se stessi, sulla gente, su come va il mondo, perché la vita che si conduce, in ogni contesto e stile, è assordante, talmente assordante che non si sente più parlare la propria voce interiore. Mentre si vive una pace che di fatto è surreale, si comprende pienamente che l’inquietudine è ciò che fa muovere lo spirito ad una ricerca sana.
Il silenzio costringe a pensare, perché quel vuoto, quell’assenza di rumore sarebbe più assordante di un traffico caotico, dell’esigenza di correre, di rispettare scadenze…
Allora chi siamo? Si guarda la propria immagine fluttuare leggermente sullo specchio di un lago, è qualcosa di inafferrabile… Quando si tenta di toccare l’immagine, ecco che essa si sfalda, perde consistenza, viene travolta da piccole onde. Già, difficile trovare la propria vera immagine, anche per chi si sforza di cercarla. Mentre si affondano le mani per toccare il fondo del laghetto, ecco che il fondo si muove, intorbida l’acqua e non si può più vedere. Eppure qualcosa riaffiora se con calma si cerca e si deve sentire la propria voce, la propria coscienza, perché il rumore dell’opinione di massa, dei giudizi degli altri, la copre e ci si sente smarriti, senza meta. Dà una sensazione di sollievo capire se stessi, acchiappare quel lato che fino ad un attimo prima era oscuro. Ciascuno di noi ha delle ferite, delle cicatrici, nessuno è esente, ma dobbiamo pur capire che la riconciliazione con il passato, l’atteggiamento di fiducia verso il futuro, può cambiare radicalmente il nostro presente. Lo deve e lo può fare. Ad un tratto ti accorgi che in fondo hai ricevuto molto dalla vita, nonostante tutto e che coloro che hai incontrato lungo il cammino ti hanno reso una persona migliore, che la vita è fatta di cose semplici, di profumi, di odori, di gioie, di sensazioni e che se aspettiamo chissà cosa, soprattutto dagli altri, sprecheremo il nostro tempo in cose inutili, impantanandoci nella pubblicità, intermezzo di un film, senza vivere effettivamente ciò che ci accade e rende unica la nostra vita.
Arriva il tempo, però, di dare uno sguardo attorno a noi. Quanta sofferenza, quanti disastri, quante delusioni… sismi, guerre, cattiveria, incapacità di comunicare, muri, odio…
Effettivamente il mondo è uno schifo, come qualcuno ripete nei film, uno schifo che a volte potrebbe sorprenderci e schiacciarci, inglobarci nelle spire dell’odio, per dare colpa a qualcuno e qualcosa… Se il mondo va male, è facile prendersela con qualcuno o qualcosa che abbiamo vicino e concentrare il nostro interesse su ciò. Abbiamo sempre bisogno di dare senso alle sofferenze, ai dolori che ci attanagliano, ma a volte non è quella la causa...almeno quella vera…
Terribile quello che accade attorno a noi, la sofferenza, i lutti, il calpestamento dei diritti più elementari di una persona, la fame, la sete… e davvero ti senti schiacciato, incapace di reagire, di capire perché degli uomini possono fare davvero tanto male. Il fatto è che ognuno di noi può rendere il mondo migliore, non come pensiamo noi eliminando del tutto la sofferenza, ma amandoci. I nostri piccoli gesti cambiano il mondo. Effetto farfalla… Lo chiamano. Se questo è vero per il male, lo è anche per il bene…
Non lasciamoci rubare la speranza. Da nessuno. Un abbraccio, un gesto di bene… Una bugia, una calunnia, un gesto d’intolleranza verso caratteri differenti o modi di pensare… possono fare del male, moltissimo, possono distruggere non solamente una persona, ma tante, tutte coloro che le hanno voluto bene. Se amiamo davvero una persona, dobbiamo lasciarla libera. Non siamo insofferenti verso gli altri per le ingiustizie che abbiamo subito noi stessi, perché il male che noi facciamo agli altri non guarirà le nostre ferite, ma le renderà più profonde e continueremo a vivere in un inferno! Quell’ inferno tante volte prende il nome di “Io”, quando lo mettiamo al centro di tutto, quando non sopportiamo che gli eventi non vanno secondo le nostre aspettative. L’ amore è fantasioso, non può rimanere chiuso nei nostri preconcetti.
Il silenzio costringe a pensare, perché quel vuoto, quell’assenza di rumore sarebbe più assordante di un traffico caotico, dell’esigenza di correre, di rispettare scadenze…
Allora chi siamo? Si guarda la propria immagine fluttuare leggermente sullo specchio di un lago, è qualcosa di inafferrabile… Quando si tenta di toccare l’immagine, ecco che essa si sfalda, perde consistenza, viene travolta da piccole onde. Già, difficile trovare la propria vera immagine, anche per chi si sforza di cercarla. Mentre si affondano le mani per toccare il fondo del laghetto, ecco che il fondo si muove, intorbida l’acqua e non si può più vedere. Eppure qualcosa riaffiora se con calma si cerca e si deve sentire la propria voce, la propria coscienza, perché il rumore dell’opinione di massa, dei giudizi degli altri, la copre e ci si sente smarriti, senza meta. Dà una sensazione di sollievo capire se stessi, acchiappare quel lato che fino ad un attimo prima era oscuro. Ciascuno di noi ha delle ferite, delle cicatrici, nessuno è esente, ma dobbiamo pur capire che la riconciliazione con il passato, l’atteggiamento di fiducia verso il futuro, può cambiare radicalmente il nostro presente. Lo deve e lo può fare. Ad un tratto ti accorgi che in fondo hai ricevuto molto dalla vita, nonostante tutto e che coloro che hai incontrato lungo il cammino ti hanno reso una persona migliore, che la vita è fatta di cose semplici, di profumi, di odori, di gioie, di sensazioni e che se aspettiamo chissà cosa, soprattutto dagli altri, sprecheremo il nostro tempo in cose inutili, impantanandoci nella pubblicità, intermezzo di un film, senza vivere effettivamente ciò che ci accade e rende unica la nostra vita.
Arriva il tempo, però, di dare uno sguardo attorno a noi. Quanta sofferenza, quanti disastri, quante delusioni… sismi, guerre, cattiveria, incapacità di comunicare, muri, odio…
Effettivamente il mondo è uno schifo, come qualcuno ripete nei film, uno schifo che a volte potrebbe sorprenderci e schiacciarci, inglobarci nelle spire dell’odio, per dare colpa a qualcuno e qualcosa… Se il mondo va male, è facile prendersela con qualcuno o qualcosa che abbiamo vicino e concentrare il nostro interesse su ciò. Abbiamo sempre bisogno di dare senso alle sofferenze, ai dolori che ci attanagliano, ma a volte non è quella la causa...almeno quella vera…
Terribile quello che accade attorno a noi, la sofferenza, i lutti, il calpestamento dei diritti più elementari di una persona, la fame, la sete… e davvero ti senti schiacciato, incapace di reagire, di capire perché degli uomini possono fare davvero tanto male. Il fatto è che ognuno di noi può rendere il mondo migliore, non come pensiamo noi eliminando del tutto la sofferenza, ma amandoci. I nostri piccoli gesti cambiano il mondo. Effetto farfalla… Lo chiamano. Se questo è vero per il male, lo è anche per il bene…
Non lasciamoci rubare la speranza. Da nessuno. Un abbraccio, un gesto di bene… Una bugia, una calunnia, un gesto d’intolleranza verso caratteri differenti o modi di pensare… possono fare del male, moltissimo, possono distruggere non solamente una persona, ma tante, tutte coloro che le hanno voluto bene. Se amiamo davvero una persona, dobbiamo lasciarla libera. Non siamo insofferenti verso gli altri per le ingiustizie che abbiamo subito noi stessi, perché il male che noi facciamo agli altri non guarirà le nostre ferite, ma le renderà più profonde e continueremo a vivere in un inferno! Quell’ inferno tante volte prende il nome di “Io”, quando lo mettiamo al centro di tutto, quando non sopportiamo che gli eventi non vanno secondo le nostre aspettative. L’ amore è fantasioso, non può rimanere chiuso nei nostri preconcetti.
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