Finalmente il bando di concorso era uscito anche a G. Mi ha scritto su Wathsapp una
mia collega... e così, altro giro altra corsa! Solita trafila: scaricare domanda, farla
stampare, compilarla e infine consegnarla.
Questa volta non compro libri per
l'occasione e mi arrangio con quelli che ho. Sono però stanca, alla fine di aprile
diranno quando si svolgerà lo scritto. Il programma non è molto chiaro, è talmente
ampio che non si riesce a capire cosa effettivamente desiderano sapere. Comincio
dalle cose su cui non ero molto sicura per quello di M., ma in più vogliono alcune
cose a memoria... mi dico quasi fra me e me che sarebbe impossibile ricordare le
scale di valutazione a memoria. Il tempo stringe, anzi quasi soffoca: il 20 aprile esce
l'avviso della data: lo scritto si farà per il 14 giugno. Due mesi scarsi per
approfondire... Il fatto è che non devo studiare solamente, ma il lavoro proprio negli
ultimi mesi si intensifica, i bambini si innervosiscono e... Un disastro... penso proprio
di non farcela. È una lotta contro il tempo e mi agito... Una sera domando al buon Dio
di parlarmi tramite i sogni e... sogno il Sindaco di G. vestito in modo ufficiale...
Boh... Ma non credo nemmeno io stessa di farcela, tanto che affermo convinta che
questa volta non riuscirò nemmeno a fare lo scritto. Sono proprio a terra.
Infatti quando esco dallo scritto, credo davvero di aver fatto un disastro assoluto.
Telefono alla mia collega, il mio pilastro di quest'anno: mi consola, le dico che forse
dovrei cambiare mestiere e le domando ancora una volta, questa con più peso e
disperazione, se davvero l'insegnamento è la mia strada. Lei ha una risposta che mi
sorprende: “Non ti vedo a fare altro”.
Finalmente mi calmo e riguardo il questionario che ci hanno dato: già... perché questa
è l'unica volta che ce lo lasciano... e capisco che non è come ho creduto io di aver
sbagliato tutte le domande. Pochi giorni dopo la conferma: l'ho passato davvero e so
già la data dell'orale: 19 luglio alle 16,30. Riprendo a ripassare, ad approfondire, ma
sono davvero molto stanca, la mia attenzione va sempre più scemando. L'inglese è
più difficile, devo saper parlare delle mie esperienze di studio e lavorative. Mi aiuto
con dei calmanti per riuscire ad arrivarci non troppo agitata. E … va... va davvero
questa volta, meglio dello scritto! Non ho la certezza piena di essere presa a tempo
indeterminato, perché non sono tra le prime 20, tuttavia una speranza c'è, secondo chi
è già passato per quella via. Adesso, se devo essere sincera, stento ancora a crederlo.
Da una parte credo che sarà impossibile! Se è per quello ho disperato anche di
passarlo, era senz'altro più difficile di tutti quelli che ho fatto, sia come impostazione,
sia come tempo a disposizione (se non avessi fatto quello di M. non sarei arrivata così
pronta), sia come programma troppo generico. Eppure ce l' ho fatta, sono riuscita
persino a parlare in inglese, non ci posso credere!
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