Oggi è una giornata un po' fredda. Sono andata a messa a san Nicola con l'ombrello aperto, visto che pioveva, ma tenerlo aperto, è stata pressoché un'impresa impossibile. Mi si è ghiacciata letteralmente una mano e facevo fatica a fare le scale, mi mozzavano il fiato. Alla fine sono riuscita ad arrivare in chiesa. Lì sì che c'era caldo! Mentre stavo aspettando che iniziasse la Messa, mi è saltato in mente di confessarmi. Ieri mi sentivo un po' nervosa, veramente e questo mi tocca la coscienza. È difficile combattere con se stessi. Sì, avrei voluto confessarmi, anche se non erano passati nemmeno sette giorni. Poi ho riflettuto: forse il mio volermi confessare nascondeva una certa mancanza di fede nell'amore di Dio. Chissà, non riesco più di tanto a riflettere, sono un deserto totale anche nel discernere ciò che bisogna confessare e quello che non bisogna. Vado a messa ma dentro il mio cuore ha preso campo totalmente il deserto. E fa soffrire. Il sacerdote accenna, e non mi ricordo nemmeno a che proposito, al mettersi alla ricerca di Dio. Lo sto cercando, credo che la Madonna sia potentissima presso il suo Cuore, ma quando si tratta di fermarsi a riflettere, non c'è santo che tenga. Mi sento un deserto, un deserto di ghiaccio, nemmeno di sabbia, quello di sabbia almeno, muta spesso paesaggio grazie allo spirare del vento, invece, nel pieno inverno, il cuore di ghiaccio, rimane di ghiaccio. È difficile mantenere la fede in questo deserto di ghiaccio, essere fedeli alla preghiera....
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