domenica 11 luglio 2021

Un miracolo della Madonna

 


È passato moltissimo tempo dall'ultima volta che ho scritto. I motivi sono molti. Il primo è stato che finalmente sono riuscita ad essere assunta a tempo indeterminato nella scuola. Il secondo è legato senz'altro al primo: ho avuto molto da fare, poco tempo da dedicare al mio hobby preferito: scrivere. Il terzo è che sono riuscita a comprare casa. Questi motivi sono molto belli... Finalmente sono riuscita a raggiungere degli obiettivi materiali che inseguivo da tempo e che mi avrebbero permesso una certa stabilità. Quando sembrava che avessi raggiunto la stabilità anelata da tempo, il buon Dio ha permesso che si aprisse una voragine sotto i miei piedi. Questa voragine, però, non ha inghiottito la mia vita, è stato il segno decisivo volto a dimostrare che ci sono malattie o eventi che sono per la vita, seppur siano gravi. Tali eventi che hanno segnato quest'ultimo tratto del mio cammino, hanno sottolineato proprio questo aspetto del Vangelo. Gesù infatti davanti all'annuncio della malattia di Lazzaro che lo porterà alla morte, fa un'osservazione: "Questa malattia non è per la morte, ma per la vita", ovvero per la manifestazione della potenza di Dio. Così è stato per me. Ciò che racconterò nelle righe a venire, sarà proprio questo: la manifestazione della potenza d'amore di Dio nella mia vita.

Verso la fine di febbraio, sentivo che nulla di grave sarebbe accaduto nella mia vita, che godevo di una protezione straordinaria da parte del Cielo. La mia vocazione era vivere intensamente la mia vita cristiana. Gli impegni mi prendevano tanto tempo e facevo fatica ad organizzare la preghiera nella mia giornata. Quello che non mancava mai era proprio la santa Messa. Quando gli orari lo permettevano, non eludevo mai la santa Messa dalla giornata. Là trovavo il mio ristoro. Recitavo anche le altre preghiere e per questo motivo, mi alzavo molto presto la mattina in modo da poter dire le lodi. Ho sempre amato alzarmi molto presto e in modo particolare uscire quando il buio avvolgeva ancora i palazzi e le strade. Nel buio e nel silenzio ho sempre trovato Dio nel mio cuore, la spinta per unirmi a Lui.

La sera del 25 febbraio, alle 20.30 circa, tornando da una riunione di lavoro, sono stata investita da uno scooter. Del momento ricordo veramente poco. Ricordo l'istante prima. Sono uscita dall'auto della mia collega la quale mi aveva accompagnato gentilmente proprio davanti a casa. Ricordo anche di essermi riparata dalla macchina stessa della mia collega proprio per timore che venisse qualche auto o moto in quella stessa corsia. Non ho visto lo scooter che saliva se non quando già era a un passo da me... E pensare che spesso sto delle ore prima di attraversare! Io non ho visto lui e lui non ha visto me. Quando ho notato le luci dello scooter ricordo di non aver avuto paura e di aver pensato freddamente tutte le possibilità che avevo davanti a me. Ero ad un passo dal marciapiede, quindi la cosa più razionale era quella di affidarmi alla mia capacità di correre velocemente e non tornare indietro di due passi.... Forse chissà, invece la soluzione che mi avrebbe salvato sarebbe stata quella di tornare indietro con un balzo, ma in quel momento andare avanti, raggiungere il marciapiede era la soluzione che a me pareva migliore. Non ricordo nemmeno l'impatto. Ciò che so l'ho letto sui giornali. Ho solo dei flash che si sono aperti nell'oscurità dei miei ricordi: il momento in cui mi portavano nell'ambulanza e quando ero nell'ambulanza. Quando ho aperto gli occhi nell'ambulanza ho parlato al soccorritore... e mi ricordo benissimo il suo viso... Gli ho detto di rassicurare mia mamma, di non preoccuparsi, che sarebbe andato tutto bene. Dai giornali locali che hanno raccontato la cosa, ho scoperto in seguito di essere stata gravissima, che mi avevano intubato sul posto. Mi sono poi risvegliata, in terapia intensiva, nell'ospedale più grande ed importante della mia città. Sentivo dolore alla gamba e al braccio, ma tutto sommato non stavo così male. Agli inizi mi sembrava di essere ancora in quelle stanzette del pronto soccorso, ma dai discorsi dei medici ho capito che non era così. Il mio cervello aveva continuato a lavorare nonostante il buio lo avesse avvolto per proteggerlo da ciò che stava accadendo. Sapevo, ero assolutamente consapevole che ero stata investita, sebbene non ricordassi il momento dell'impatto... Nemmeno adesso me ne ricordo... Ero consapevole che era stato qualcosa di grave, sebbene non ricordassi il momento in cui mi avevano intubato. Il mio primo pensiero è stato quello di informare i medici di una mia patologia preesistente molto importante per le cure... Il tubo mi impediva di parlare. I medici hanno aspettato 5/ 10 minuti per vedere se la saturazione e i parametri vitali erano stabili, infine mi hanno estubato. Respiravo autonomamente! La mia prima frase è stata riguardo alla mia malattia cronica e poi ho ringraziato tutto il personale medico per tutto. Il mio ringraziamento non era solamente perché mi hanno salvato la vita, ma per tutto ciò che hanno fatto nel periodo della pandemia.

In un secondo tempo mi hanno informato che avevo due fratture abbastanza importanti, ma sicuramente curabili, allo zigomo sinistro e all'orbita destra. La cosa sensazionale era che nonostante i miei preesistenti problemi seri alla vista, non ho mai visto doppio. I medici della chirurgia Maxillo -  facciale, hanno ritenuto operarmi per non aver problemi in seguito e proprio loro sono stati ad informarmi che avevo avuto problemi respiratori in seguito alla lesione di un polmone causata dalla frattura di quattro costole. 

Mia madre mi ha raccontato che aveva chiamato una mia amica suora alla quale aveva domandato di pregare per me. La sua comunità ha pregato la Madonna e... adesso sono sicura che è stata lei a salvarmi e a darmi una nuova opportunità di vita... Come? Semplicemente perché dopo essermi operata, la placca al titanio messa nello zigomo sinistro per sistemare la frattura scomposta, mi ha provocato un'infezione resistente all'antibiotico, una cosa rara, a detta della dottoressa che mi ha operata. Ho deciso quindi di fare la novena alla Madonna di Lourdes... e, dopo la novena, la ferita è guarita completamente!

Sì, decisamente è stata la Madonna a salvarmi e a guarirmi completamente. A lei va il mio grazie più profondo....