giovedì 20 dicembre 2012

Testimoniare la fede

È vero che talvolta è molto complicato far comprendere ad una persona che vive la sua religiosità in modo intenso, che sbaglia; è più facile che una persona atea si converta che una persona religiosa ammetta di non possedere una religiosità abbastanza “ortodossa”. Non sempre è così però. Plasmare un cuore in ricerca o guidarne uno capace di ascolto, è cosa più o meno facile. Una persona veramente atea, ancorata nelle sue convinzioni, cinica nei confronti di ogni religiosità, difficilmente riesce ad avvicinarsi a Dio. Ci vorrebbe proprio un miracolo. Prende in giro la persona fedele sulla quale sfoga la sua rabbia verso un Dio che non è quello che lui vorrebbe o che lo interroga troppo su uno stile di vita non conforme ai comandamenti. È lì che si vaglia la fedeltà di un'anima fedele a Dio e ai suoi valori, ma non nascondiamo che non è così facile esserlo. È capitato a me. Quella persona atea non comprende affatto i valori cristiani. Si fanno feste nelle date religiose dicendo poi, che non sa nemmeno che ricorrenza cade in quel giorno... intanto “magna” a non finire... cosa stai festeggiando con quel lauto pasto, allora? Sì, mi viene un grande nervoso, mi verrebbe voglia di sbattergli in faccia tutti i suoi ragionamenti superbi e la conseguenza della morte e giudizio finale di Dio nei confronti della sua anima... Mi salta il grillo in testa. La Chiesa fa numerosi errori, pure il Papa può farli e talvolta questi errori, non nascondiamolo, scuotono vigorosamente le fondamenta della fede. Questa è una realtà e quando ci troviamo davanti ad una persona atea, dovremmo in realtà sapere il motivo per cui lo è. Se la responsabilità è di altri, soprattutto di persone religiose e cattoliche, il giudizio su quest'anima, sarà senz'altro meno vigoroso e la vigorosità di questo, ricadrà proprio su quell'anima impegnata, cattolica, religiosa. Quindi, rimane sempre tutto da valutare, ma rimane pur sempre il fatto che è difficile stare con persone che non condividono la nostra fede religiosa ed arrivano a deriderla, soffocarla... o addirittura tentano di convertirci all'ateismo!!! se non stiamo attenti possono anche farcela. La prima cosa che viene da fare è di reagire impulsivamente: dà fastidio sentir parlare male di Dio e festeggiare ipocritamente feste prettamente religiose semplicemente facendo un lauto banchetto. Dà fastidio sentire rinnegare il nome della Madonna. Viene un rimescolamento interiore che davvero porta a mandare candidamente, ma non cristianamente, a quel paese l'interlocutore. Eppur, bisogna trovare ugualmente la forza di professarsi davanti a queste persone, cristiani convinti, tutto d'un pezzo, che non vuol dire di certo non sbagliare mai... Ma essere cristiani che tentano di percorre la via indicata dal Signore nel migliore dei modi... e qui ci sarebbero tanti esempi. Entrare in questo argomento non ci farebbe più finire di parlare. Questo blog vuole solo trovare la chiave concreta su come affrontare un problema concreto, quale può essere quello del vivere od essere amica/o di una persona atea, anzi fortemente atea. Sulle riflessioni spirituali dei vari punti toccati, parleremo nell'altro blog, Incontro all'infinito. Prima di tutto un prete mi ha consigliato di affidare a Dio nella preghiera queste persone che non credono in Dio. È Gesù stesso che lo vuole. Ha detto inoltre di non fare caso a quello che dicono loro... Mmmm... ok, se prendono in giro me, ma se poi prendono in giro la religione, o meglio, Gesù in particolare, come bisogna reagire????? difficile, davvero molto difficile discernere il vero comportamento da assumere.

domenica 16 dicembre 2012

Nevicata



Sorpresa! La neve a Genova fa capolino poche volte, ma che sorpresa, la mattina del venerdì 14 dicembre! Eccola con tutto il suo candore! Più tardi si è scoperto che nevicava già verso le tre e che si erano già riuniti per far fronte all'emergenza neve... Tutto qua in Liguria diventa emergenza per timore dei brontolii famosi più della tirchieria dei genovesi. Sono foto e video prese dal mio giardino, non sono un  granché ma rendono l'idea. Il peso della neve ha spaccato i rami di alcuni alberi che sono stati rimossi dopo una settimana....
La neve mi piace da morire, ha un fascino particolare quando la si vede poche volte. Mi sono azzardata ad andare a messa ugualmente. I fiocchi battevano freddi sul volto, ma non ho sentito il freddo come i giorni precedenti sferzati da un vento pungente che sembrava voler spazzare ogni cosa. Ho arrancato con le mie fedeli scarpe da ginnastica in mezzo alla neve, cavandomela abbastanza bene, salendo scale, facendo salite e discese... Che fortuna! Appena uscita dalla chiesa la palina degli orari dei bus, segnava che il 36 sarebbe passato fra un minuto... Lampeggiava orgogliosamente e trionfalmente l' 1' sul display della palina, visto che quando nevica, vedere un autobus a Genova, è un po' come vedere un ufo atterrare e  i  marziani invadere la Terra. Ed eccolo con le sue catene alle ruote: stracolmo! Si riesce ad entrare a fatica, ma si riesce. Non sono caduta e non ho accennato a cadere andando a piedi da casa mia in chiesa, scendo dall'autobus e stavo per cadere sul pantano che la pioggia ha fatto sulla neve. Mi aggrappo prontamente ad un ramo dell'albero e riesco ad arrivare sana e salva, un po' infreddolita... Ma Genova con la neve, val bene una passeggiata un po' più faticosa!!!

mercoledì 12 dicembre 2012

Ecco l'albero e il presepe


Anche Genova, nonostante la crisi, si è illuminata a festa. Bellissimo l'albero di Natale di piazza De Ferrari, come si può vedere nella foto, acceso dal sindaco l'otto dicembre, festa dell'Immacolata. Una città vestita a festa, con vie illuminate in modo fine e delicato: i vicoli non si riconoscono più... Complimenti ai negozianti! E' coricato... pazienza!!

domenica 9 dicembre 2012

Verso il Natale


Scusate per la lunga assenza dal web ma ho avuto molto da fare e solo adesso posso scrivere ciò che è accaduto nei giorni scorsi. Oggi è il 18 dicembre, ma il post è datato 8 dicembre perché la foto risale proprio in quel giorno. Ho preso come il solito il treno delle 15.33, in ritardo di 5 minuti, e, arrivata a Principe ho preso l'ascensore invece dell'autobus. Non ce n'era neppure uno, ma ho dovuto aspettare che passasse qualche minuto affinché l'ascensore partisse. Finalmente dopo le quattro, riesco ad arrivare a casa. Avevamo progettato di fare il presepe e l'albero, un segno di festa, significativo, mi pareva opportuno. Se mio padre fosse ancora qui avrebbe voluto sicuramente che si facessero entrambe  seppur i tempi non siano proprio dei migliori da tutti i punti di vista. Non sono di certo delle opere d'arte, ma è importante il segno. Il presepe riproduce il mistero della natività ed averlo sotto gli occhi sempre, induce a riflettere su di esso un po' più spesso. Così, a distanza di anni, io e mia mamma ci siamo ritrovate ad agghindare la nostra casa a festa. E ... valeva la pena di fare due fotografie e un breve video per immortalare la scena!!!

sabato 8 dicembre 2012

Il valore dell'offerta

Importante, importantissimo il valore dell'offerta che dà corpo e significato alla preghiera. Non racconto tutti i particolari, ma mi piace condividere quest'esperienza che forse può aiutarvi. Una persona è particolarmente ostile alla mia famiglia, non a me in particolare. È uscita persino con delle bestemmie pesanti e, in passato si è macchiata di un peccato assai grave. Ebbene, quella mattina, mi è venuto l'impulso di offrire la Comunione per la sua anima insieme con le mie sofferenze. Mi aspettavo delle lotte interiori per mantenere la calma con una persona che ripete sempre le stesse cose... e poi quel fine settimana passato sempre fuori casa che mi pesa da morire e che questa volta coincide con la festa dell'Immacolata che vorrei passare con mia mamma. Ho offerto tutto in anticipo e... mi ha preso un mal di schiena fortissimo che poi è passato dopo 2ore. Tutto per questa persona è questa notte, verso le 2.30 ho sognato mio papà che è morto l'anno scorso e sorrideva intensamente. La faccenda riguardava anche lui. Ciò mi ha spronato ad andare avanti nella mia offerta. È vero che se si offre l'essenziale al Signore, egli domanda sempre di più e fa sanguinare il cuore come sanguinò il cuore di Cristo trafitto dalla lancia del soldato romano... pure il nostro cuore sanguinante farà nascere delle vite nuove...

mercoledì 28 novembre 2012

Misericordia... con allerta 1


Sono appena arrivata con l'autobus piccolo. Stamattina, quando sono uscita, diluviava: ore 6.45, cielo pressoché scuro, nero come l'inchiostro, pareva notte. Il 36 è passato subito. La palina alla fermata del bus segnava nuovamente allerta 1. Tempo di arrivare a Castelletto e la pioggia diminuisce, anzi, sembra sparire completamente: c'è qualcuno che lassù mi vuole bene davvero. Nonostante mi sia svegliata prima del suono della sveglia, il mio cervello fa fatica a soffermarsi sulle parole che pronuncia il prete che celebra la Messa e pure sulle mie che rispondono alle preghiere. Esco di chiesa che sono quasi le 8.00, ha ricominciato a piovere ma non troppo, tuttavia, a dispetto del mio solito, apro l'ombrello che è a scatto, era di mio padre. Non usandolo quasi mai, sono un po' impacciata perché questo si apre o si chiude secondo un determinato meccanismo. Il 15 non è ancora al capolinea: sicuramente ha trovato traffico durante il tragitto, infatti quando piove quasi tutti prendono l'auto e le strade s'affollano. Il mio cervello, però, vive in un'atmosfera surreale, ovattata e non ci faccio più di tanto caso. La gente attende sotto gli ombrelli aperti: sembrano tanti cappelli di funghi, spuntati all'ombra di fatui alberi (cartelli stradali). Decido di rifugiarmi sotto alcuni portici là vicino e comincio a chiudere l'ombrello. Faccio un po' di fatica a bloccarlo con lo scatto. Immaginatevi se questo si aprisse dentro l'autobus! Una ragazza rimasta presso la fermata mi scruta curiosa: mi vede lottare con l'ombrello e si domanderà cosa stia facendo. Finalmente sembra avvicinarsi il bus, la ragazza lascia l'oggetto della sua curiosità per dedicarsi al bus, al quale mi dedico anch'io. Preso d'assalto da tutti funghi i cui cappelli spariscono all'istante, salgo pure io e mi aggrappo al sostegno azzurro. L'autobus parte subito e decido di recitare il Rosario. Mi sfiora la mente una considerazione di padre Livio di venerdì sera alla catechesi giovanile: quando recitiamo il Rosario in qualche luogo, lo riempiamo della presenza di Dio. Vero, talvolta abbiamo timore di farci vedere tenere la corona di Rosario in mano. Troppo rispetto umano e, sapete una cosa? Al mattino presto, alle messe delle 7.30 nelle chiese che ho girato in questi 2 mesi, ho visto più uomini che donne tenere il Rosario in mano e sgranarlo senza vergogna. Così, ho preso esempio e ho estratto la mia coroncina dalla tasca e ho cominciato a sgranarlo. Ad un tratto ho rivolato la mia mente alla S. Messa e... allerta 1 pure nel mio cervello. Ricordavo la lettura ma non il vangelo. Nebbia totale... Pochi minuti dopo mi ritrovo davanti alla chiesa nella quale mi rifugio in preghiera per far passare il tempo di attesa dell'autobus piccolo che mi porta a destinazione. Ne approfitto per rileggere il vangelo e m'immergo nella meditazione. Sopra l'altare domina un Crocifisso splendido. È un libro aperto su cui meditare. Meditando su quel libro aperto, anche il cuore si apre. Passando per via Venti non si possono non notare i vari mendicanti che vi sostano. Si stringe il cuore per la tristezza e lo si vorrebbe aprire per aiutarli. Le nostre risorse sono limitate e non si può andare incontro a tutte le miserie umane. Là ce n'è solo una parte e forse non è nemmeno quella più bisognosa. Ci si vergogna di quello che si possiede, mi sento quasi in colpa e comprendo l'amarezza e il desiderio di Madre Teresa di Calcutta di lenire le sofferenze dei più poveri. Io vorrei aiutare, ma comprendo che, nonostante il mio desiderio, non riuscirò mai ad alleviare queste sofferenze. Offro quindi quello che ho: le sofferenze, i contrattempi, uniti al Cuore di Cristo. Tocco ugualmente il fondo della mia impotenza e ne soffro. Mi sento fortunata rispetto a loro e questa “fortuna” mi fa soffrire. Offro principalmente gli sforzi per affinare qualche virtù, perché per adesso non posso impegnarmi in alcuna attività di volontariato, visto che lavoro 7 giorni su 7. Il cuore è pieno di aspirazioni immense e sono in Dio (infinito per eccellenza) può trovare compimento.

giovedì 22 novembre 2012

La città vestita a festa






Sarà un sacrificio alzarsi presto, ma ai miei occhi possiede un'occasione per immergersi nelle riflessioni più profonde. A volte è un po' più dura, ma vedere la città svegliarsi ha un fascino unico. Come avete visto in qualche foto precedente, sebbene possa risultare un po' stressante, alimenta queste riflessioni. Non chiedetemi per quale motivo, ma vedere la città ancora (o già) immersa nel buio, ha un non so che di poetico. Mi piace. In questo periodo, poi, si veste a festa. Le foto che voi vedete sono state scattate a Castelletto di sera, infatti quando esco di mattina, alcuni negozi sono ancora chiusi. Non sono per il Natale consumista, non ci penso nemmeno, però mi fa piacere vedere le illuminazioni che abbelliscono la città, danno quel tocco di festa e gioia che rallegra il cuore. Bello davvero, la città è meravigliosa. Mi piace anche recitare le lodi insieme con gli altri, mi aiuta e riesco ad essere più attenta. Ha un sapore diverso. È una chiesa frequentata perché è centrale, ma rimane comunque silenziosa e raccolta.

martedì 20 novembre 2012

Giornata no


Apparentemente è una “giornata no” ma che mi ha dato spunto di riflessione. Sono uscita di casa presto, alle 6.45 con la mia sciarpa sampdoriana al collo che non poteva mancare dopo la vincita del derby, e sono riuscita a prendere il 36 al volo! Alle 7 ero già a Spianata. Ho fatto una piccola pausa per fare quelle due fotografie e poi ho preso l'ascensore. Ha un fascino particolare la città a quest'ora, ancora immersa nel buio. La messa è durata più del previsto perché ha scelto il canone più lungo ma ero tranquilla perché il 15 che parte dopo quello che prendo io, di solito arriva prima dell'altro autobus che ha orari molto più radi (ogni 20 minuti) ed invece... Saranno i semafori rossi, sarà il traffico, è arrivato quando ormai l'altro autobus era già passato. Già avevo brontolato, mi è scappato un “belandi” perché un ragazzo (forse ero trasparente) mi premeva contro i sedili...
Ma io, pur essendo leggera, non potevo di certo andare in braccio a quelle signore che stavano sedute!
Mi sono pentita di quel “belandi” ma ormai era fatta. Autobus passato, quasi 15 minuti di attesa. Vado avanti e indietro recitando il rosario e m'immergo nella meditazione e là nascono i fiori. Sono questi piccoli contrattempi che bisogna saper offrire al Signore in silenzio, quelle piccole cose che sconvolgono i nostri piani. Accettata l'offerta! Mi metto a  f? Ormai il “belandi” è già uscito!

lunedì 19 novembre 2012

Lodi in comune


Finalmente dopo due mesi esatti, ho trovato la soluzione giusta: orari e preghiere. Non sentivo più nulla dentro il mio cuore pur partecipando all'Eucaristia tutti i giorni, mi domandavo con quanta fede lo facessi. A volte l'abitudinarietà svilisce i gesti che sono più grandi. La preghiera era meccanica, ma in cuor mio sapevo che ogni versetto che recitavo, doveva entrare nella mia anima e vivificarla, ruminarlo poi durante il giorno. Non  riuscivo però, nonostante le mie immersioni che facevo dentro la mia anima, a far riemergere quel desiderio vivo, quella fame salutare di Eucaristia e di preghiera. “Come per arsura d'estate inaridiva il mio vigore” geme il salmista. Così gemevo anch'io: desolata di non trovare il mio Signore, mi rimettevo a cercarlo: “Come la sentinella il mattino, così l'anima mia attende il Signore.”
E valeva anche quel passo del Salmo: “Oh Dio, tu sei il mio Dio, all'aurora ti cerco”. È un po' come succede spesso agli anziani d'estate che non sentono la sete, ma ce l'hanno e che se non bevono, rischiano di morire disidratati. Il mio spirito giacendo nel deserto più arido, pur non avvertendo sete, cercava la sorgente. Mi desolavo davvero di quel deserto. Cercavo Dio nello splendore dell'aurora. Passando per Castelletto, nei giorni limpidi, scorgevo il sole che lentamente nasceva e mandava i suoi colori incantevoli attraverso le nuvole che indugiavano ai suoi piedi, ma... nulla, il Signore taceva. È un silenzio che fa male al cuore. Era proprio vero e letterale il versetto del salmo: “all'aurora ti cerco”. Com'è pericoloso non sentire la sete di Dio! È più pericoloso del non sentire Dio! Non mi andava così e ho cercato l'amato del mio cuore e... finalmente è nata nuovamente quella sete così preziosa. Ho pregato ugualmente e ho trovato un aiuto nella chiesa degli Agostiniani denominata della Consolazione dove al mattino si recitano le Lodi in comune inserite nella Santa Messa. Un sapore diverso... Il mio spirito si è risvegliato.

domenica 11 novembre 2012

La difficoltà di vivere la fede


È fondamentale per un cristiano la vita di preghiera e nessuno ne è esonerato. Nella vita quotidiana, campo di prova, si sperimenta la difficoltà di concretizzare il messaggio evangelico. È, infatti, nella vita quotidiana che si dipanano le varie scelte che determinano significativamente il vissuto. La forza per viverla si può trovarla solamente nella preghiera. La prima difficoltà che s'incontra è ritagliare del tempo per riuscire a pregare e talvolta, questo, non risulta così semplice. Da qui partono le varie astuzie e strategie attraverso la sperimentazione. La Liturgia delle Ore si può recitare mentre si aspetta l'autobus anche se si rischia di attirare l'attenzione di chi, curioso, ci vede con un libro in mano o delle difficoltà che insorgono se il tempo è inclemente e piove. Certo è che si è disturbati dal caos cittadino, ma si è sperimentato più volte che si può possedere il silenzio interiore anche in mezzo al traffico più caotico. Un'altra preghiera importantissima, è la meditazione. Possiamo trovare, però, una soluzione abbastanza semplice. Mentre si cammina si può immergere il proprio cuore nella meditazione, confrontare i propri atteggiamenti con il tesoro immenso della Parola di Dio che ci indica il cammino da percorrere, ripercorrerne i punti salienti e poter ritoccare ciò che va corretto. La meditazione è importantissima e non va trascurata. Un'altra difficoltà è la stanchezza psicologica dovuta ai ritmi frenetici. Gli autobus stracolmi, i tempi e gli orari da rispettare influiscono sulla mente, innervosendola e mettendola in difficoltà nel disporsi pienamente alla preghiera. Il segreto di questo è l'offrire lo stress emotivo che si subisce trasformandolo così in preghiera. Tale offerta dovrebbe giovare anche alla crescita della pazienza, una virtù da conquistare proprio tramite la sopportazione di eventi non conformi al proprio volere.
La difficoltà non sussiste quando parliamo della recita del Rosario, altra preghiera importantissima e fonte di santità, sebbene esso sia preso di mira dai più per la sua monotonia e ripetitività. È il più semplice! Basta recitarlo mentre si cammina! Proprio perché ripetitivo, può scandire i passi (ripetuti) che noi facciamo. Allora, impegniamoci a pregare di più, perché la preghiera è ciò che alimenta la nostra vita spirituale e... ricordando il “Piccolo Principe” possiamo affermare che “le realtà invisibili son quelle essenziali”.

sabato 10 novembre 2012

Allerta 2





Allerta massima a Genova, nuovamente. Dopo una serie di allerte 1 seguite dai famosissimi mugugni genovesi, questa volta la massima allerta impone rispetto. Dopo l'anniversario del fatidico 4 novembre, giorno funesto per Genova in cui hanno trovato la morte alcune persone, tra cui una bimba di appena un anno e la sfilata in televisione delle immagini drammatiche di quel giorno, non mi viene di certo voglia di scherzare: questo annuncio significa “paura” per tante persone e ricordo di eventi tragici e irripetibili. Tutti i pannelli stradali annunciano la massima allerta e il timore cresce... cresce... 
Le foto pubblicate sono state scattate alle 8.35 di questa mattina mentre la pioggia cominciava a scendere copiosa: non si distingue più la linea dell'orizzonte offuscata dalla pioggia. Speriamo che ance questa volta l'allerta passi senza danni.

mercoledì 7 novembre 2012

Tra un quiz e l'altro


Giornata ancora incerta, meteorologicamente parlando: stamattina s'addensavano all'orizzonte nubi nere e cupe; poi, piano piano l'oscurità si è squarciata lasciando intravedere un cielo azzurro intenso. E ancora una mattina come un'altra. Esco dalla chiesa del Padre Santo e percorro la strada che mi conduce alla fermata del bus, contro corrente, sfidando la folla degli studenti che sciamano verso le loro scuole. Vicino ad un hotel, non so di quante stelle, in un androne, scorgo un fagotto indefinito, una sagoma che sembra essere un ammasso di vestiti o coperte. Guardando meglio, mi accorgo che è un uomo senza – tetto riparatosi sotto quella tettoia. Ma guarda che contrasto! Un uomo senza tetto accanto ad un hotel adibito ad ospitare le persone in vacanza. Attraverso velocemente il tratto che mi separa dalla fermata e, in men che non si dica, mi ritrovo a Brignole dove devo per forza assistere alla solita super affluenza di studenti che cercano di stiparsi meglio che possono nel 17 – 16 – 43 e 45. aspetto, mentre vedo braccia che escono dai finestrini, zaini dalle porte dei bus:ogni spazio libero deve essere occupato. Partono lasciandosi dietro una scia di smog. La palina annuncia che il 36 arriverà solamente fra 9 minuti. Strano... Dopo 9 minuti ecco che finalmente appare il 36. Mi accosto al ciglio del marciapiedi. Una signora commenta: “Oh ce ne sono due!”. Penso che stia parlando con me visto che sono la persona più vicina e dico di rimando: “È da un po' che non passa!”.
Non l'avessi mai detto! Se avesse potuto mi avrebbe incenerito con lo sguardo...è l'epoca della comunicazione... ma è vietato parlare! No comment! E meno male che tra un quiz e l'altro ho il conforto di poter rincorrere il gatto che, pauroso, si nasconde sotto la poltrona...

giovedì 1 novembre 2012

A Genova la Madonna della Guardia (la statua) sta visitando tutte le parrocchie ed è stata una pura coincidenza se è capitato proprio nell'unico giorno libero che avevo a visitare la Parrocchia di S. Nicola. Una casualità consolante perché sono straconvinta che sia lei a guidare i miei passi in questo periodo. Sono tanti i segni evidenti di tale protezione. Ogni parrocchia dovrebbe mettersi sotto la Sua protezione.

martedì 30 ottobre 2012

Ancora nuvole



Eccole, sono riapparse! Le nostre amiche nuvole e anche piuttosto minacciose, come potete vedere... ma per i meteorologi, che non guardavano mai dalla finestra, il tempo brutto comincerà domani! A parte questo mi domando come faccia talvolta ad andare tutto storto e a materializzarsi ciò che temi maggiormente. Talvolta si chiede poco dalla vita, un po' più di riposo in una settimana in cui si lavora 7 giorni su 7, ma qualcuno da lassù, sembra complicare ancor più le cose, aumenta il lavoro, se è possibile e ti lascia smarrita in un sentiero di cui non conosci la destinazione. In fondo non si chiede la luna ma cose semplici che a volte spettano di diritto... Dio però sembra sordo, volge le spalle alle tue domande e rende ancora più impervio ed ignoto il cammino da percorrere. Ma che cosa desideri da me? Perché mi conduci per questa strada? Tutto questo lo ignoro e qualche volta il mio animo ribolle, mica poco. Non si comprende il suo modo di fare, ma mi aggrappo a Lui, nonostante tutto, cercando di rialzarmi subito, sebbene il peso gravi sulle mie spalle in modo ancor più forte e incomprensibile.
È umano chiedersi il perché e camminare nella fede quando tutto si oscura, rimane molto difficile, arduo. Chiedersi che cosa si desidera da me è già un piccolo passo avanti ed è proprio in queste piccole cose quotidiane che si misura e si esercita la fede. “Le cose si complicano” e qualcuno ha ribadito: “Il guaio è che è sempre così”.
No, forse no, c'è qualcosa di celato in tutto questo “progetto” di cui difficilmente scorgiamo il significato. A volte è decisamente complicato aspettare l'al di là per comprenderne il significato anche perché questo viene annebbiato da una cortina spessa, impenetrabile... Vorresti scorgere ma non puoi.

lunedì 29 ottobre 2012


Dopo l'allerta è arrivato il freddo: le colonnine di mercurio precipitano paurosamente. Il giorno prima si sudava ed ora eccoci arrivati ad indossare giacche pesanti. Meglio così, perché quel caldo non era normale. Appare la prima neve sui monti, si può ammirare nella fotografia. Il cielo è terso ma la temperatura rimane rigida. C'è anche il cambiamento d'orario.... Strano! La luce del giorno già dalle 7.00 ha inondato la città lasciando emergere le creste lontane dall'Appennino savonese dal buio della notte morente, ma non c'è quasi nessuno in giro...

Di solito incontravo la gente che correva, ma questa mattina si sono dileguati, non c'era più nessuno. E poi di certo la sconfitta della Samp che bruciava non leniva il freddo...
Mah, pazienza, il mondo va così... Anche gli autobus erano vuoti... ma non è che ho sbagliato orario???? Nnooooo!!!!

Allerta 1

“Allerta 1” annunciavano con baldanza i pannelli luminosi disseminati per la città di Genova. “ALLERTA 1 METEO” ribadivano le paline che segnano gli orari dei bus nelle fermate. Triste presagio: ad un anno di distanza il nostro affezionatissimo alluvione vuole rivisitare la nostra città, ma questa volta il sindaco è ben preparato! Volete metterlo in dubbio? Sono già pronte le canoe e i salvagenti per affrontare l'allerta. E cosa succede? Il Signor Alluvione decide di visitare con più impegno, ma non troppo, il Levante Ligure ed ecco, allora le canoe comparire nel centro storico di Sestri Levante... Ma... Non sapevate che Genova è sempre in competizione con Venezia? Questa volta ci ha provato Sestri Levante a competere con Venezia... ma state tranquilli, genovesi di tutto il mondo! Oggi, 28 ottobre, l'allarme è rientrato, infatti Genova non c'è più, spazzata via da una tromba d'aria. Ma tranquilli! Doria, il sindaco, è un looooontano discendente dell'ammiraglio Doria... Ma mi raccomando, non ricordatevi del naufragio dell'Andrea Doria!

mercoledì 24 ottobre 2012

Mi presento...


Salve a tutti! Sono sempre io, Incontro alla Luce, ma voglio parlare di altri argomenti, non solo spirituali. Questo blog vuole essere una cronaca, o meglio il diario, di una persona che racconta la sua vita concreta caratterizzata comunque da un'intensa vita spirituale. La domanda più pressante e urgente di colui che si definisce ateo, è questa: “Come vive un cristiano nella vita concreta di ogni giorno? Vale la pena di abbracciare una vita impegnativa anche dal punto di vista morale?” 
Bene, qua troverete le lotte, le ansie, le gioie e le sofferenze di una persona comune che cerca di vivere radicalmente il messaggio cristiano che le si propone in tutta la sua completezza e difficoltà, una persona che cerca di vivere il frutto delle meditazioni personali riportate su “Incontro all'infinito”, talvolta con una vena di ironia: la vita ha sempre la sua parte ironica, quella vena di comicità che aiuta ad affrontare le difficoltà con... metà sorriso! Allora vi auguro buona lettura!