Pian piano riaffioro dal
torpore del sonno, il silenzio lacerato dalle strida dei piccoli
gabbiani che solcano il cielo per imparare a volare, accompagnato
dalle grida festose di quelli adulte. Ore 5.30, ancora un po' di
tempo prima di scendere dal letto ed iniziare la giornata. L'aria
sembra scura, forse oggi è nuvoloso. Il tempo corre e mentre sono
scivolata nuovamente in un sonno leggero, la sveglia suona e si ci
deve alzare, anche perché stamattina si esce presto per andare a
messa. Mi sembra di aver fatto un salto indietro nel tempo,
esattamente di un anno fa, quando me ne andavo a messa dai padri
Cappuccini molto presto per poi aver tempo di studiare.
L'aria al mattino presto
si veste di un qualcosa di speciale, come se il sole alzandosi
lentamente dal suo giaciglio e spennellando di colori delicati il
creato, volesse creare qualcosa di misterioso e volesse così
alludere al fatto che ogni giorno è un dono di Dio, singolare e che
ha il suo carico di sorpresa meravigliosa. Questa volta però non
sono sola, viene A.
Il cielo è in effetti
scuro... ma la pioggia con questo caldo sembra destinata ad essere un
miraggio. Il dono della tranquillità al mattino presto non ha pari e
come se il tempo indugiasse nella serenità di un giorno senza
tramonto. Il vento gioca con le fronde degli alberi, a volte con
delicatezza, altre con più arroganza, scagliando le inermi foglie
sull'asfalto...
Anche noi siamo in
cammino verso la domenica senza tramonto, inesorabilmente. La
bellezza di questo creato nasconde questa favolosa realtà...
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