domenica 7 febbraio 2016

Eccomi...

È da molto che non scrivo più ma ho avuto molto da fare: due concorsi da preparare e il lavoro. Sono capitate molte cose, quanta fatica! Se ci ripenso...
Non è ancora finita, ma spero che adesso sia un poco più facile. 
A fine settembre ho accettato l'incarico di una supplenza inizialmente breve, di circa un mese, in una quinta di scuola primaria. Stavo praticamente riprendendo un ciclo che avevo lasciato tempo fa. È curioso: quando anelavo a lavorare nuovamente nella scuola primaria, sono finita con i bimbi della primavera, e quando desideravo riprendere con i bambini della scuola dell'infanzia, sono finita con quelli della primaria. Davvero curioso! Il modo di fare di Dio è sorprendente e alquanto imprevedibile. Ho accettato l'incarico e ho pensato che Dio desiderasse questo per venire incontro alla mia salute. In effetti la scuola primaria mi ha fatto prendere di meno il raffreddore: i bambini sono più attenti a non starnutirti addosso e comunque non sono come i piccoli che si devono coccolare e rassicurare.
Agli inizi l'incarico pareva abbastanza facile e non mi sembrava vero. Le quinte sono sempre molto particolari, gli ormoni cominciano a circolare e il carattere dei ragazzi cambia leggermente. Poi gli orari: purtroppo quelli molto difficili da seguire riguardo alla mia malattia...
Forse a causa della confidenza che è nata o dei problemi insorti negli ultimi tempi nella sua vita, un ragazzino ha cominciato a fare cose strane. Per me è diventato davvero pesante, talvolta umiliante. In questo clima di pesantezza e di difficoltà, sono riuscita ugualmente ad andare a R. per il 4 novembre per fare lo scritto del concorso. Mi ha giovato il fatto che c'era il ponte del 2 novembre. Sono riuscita a riposarmi, inoltre sono riuscita a prenotare una stanza singola in un istituto di suore. Per cui quel giorno ci sono arrivata abbastanza riposata. Il 4 novembre ho fatto la prova: hanno fatto svolgere sia la preselettiva che il tema, dicendoci che se non avessimo superato la preselettiva (somministrata dopo un tema di tre ore), non avrebbero neanche guardato il tema. La prova era difficile, però trattava di argomenti inerenti alla legislatura, alla didattica e pedagogia. Bisognava sapere alcune leggi a memoria! Tuttavia è andata: sono uscita convinta di non essere passata... Invece poi la sorpresa: con poco ma sono passata! L'ho saputo il 29 dicembre per caso ?

I  giorni dopo il ritorno da R., sono stati un po' più leggeri a scuola ma poi, verso il 15 dicembre la situazione è capitolata. Si è fatta ancora più pesante, tra vari problemi che non hanno coinvolto me direttamente e che, per ovvi motivi di riservatezza, non posso raccontare. Coincideva con l'uscita inconsapevole delle due date degli esami: quello di P. era per il 4 febbraio. Non sapevo di aver passato anche quello di R., ma il fatto dell'inasprirsi delle difficoltà e della stanchezza, mi hanno fatto decidere di non rinnovare più la supplenza e porvi finalmente fine. Era diventata una situazione insostenibile: perché sottostare a quello stress quando avrei potuto porle fine e il mio mandato sarebbe scaduto il 24 dicembre? Il 29 dicembre ho saputo ufficialmente di aver passato anche quello di R. Non so perché il buon Dio l'ha permesso, visto poi come è andata... Un mese intenso di ripasso, di fatiche... di lavoro... Già, perché nel frattempo proprio il 28 dicembre, mi è arrivata la convocazione di una supplenza in una scuola vicino a casa: riguardava una cattedra di potenziamento. Sicura che non ci sarebbero state più chiamate, consapevole che forse sarebbe stato un lavoro più leggero, ho accettato, ho provato a mandare i miei documenti e alla fine mi hanno accettato e ha avuto inizio il mio nuovo lavoro, in un ambiente sicuramente più sereno e tranquillo. 

Pochi giorni fa, quindi, ho dato le preselettive di P. e l'orale di R. Riguardo a R, avevo però, una strana e spiacevole sensazione, una paura paralizzante, come se dovesse accadere chissà che cosa. Non mi era nemmeno successo in quello statale e durante la maturità ci ero andata molto serenamente. Sentivo che per me sarebbe stato difficilissimo. Così è stato: stanchissima, dopo tante notti in bianco, soprattutto dopo l'esame di P, sono andata a dare l'orale con la consapevolezza di non avere la forza nemmeno di spiegarmi, con uno scoglio enorme davanti a me da superare, emotivamente e fisicamente. Ho avuto una reazione molto curiosa e insolita... Risultato: all'esame di R. non sono passata, mentre in quello di P, presenti tantissime candidate, ho passato le preselettive posizionandomi tra le prime 130 su 400 che avevano fatto meglio delle 1500... Adesso continuerò il mio incarico statale alla S. e a studiare per questo concorso... Speriamo in un clima di minor stanchezza!

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